Rapporti di lavoro

2025: Le principali novità per i lavoratori domestici

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di Massimo Brisciani

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La contribuzione 2025

Con la circolare 30 gennaio 2025 n. 29 l’Inps ha comunicato le nuove fasce di retribuzione su cui calcolare i contributi nell’anno 2025 per i lavoratori domestici. Gli aggiornamenti recepiscono la variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno 2024 rispetto a quello precedente, pari ad un incremento dello 0,8%.

Per i rapporti di lavoro a tempo determinato resta fermo il contributo addizionale a carico del datore di lavoro pari all’1,40% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali.

L’Inps, pone poi l’attenzione sulla previsione della Legge di Bilancio 2025 (articolo 1, comma 161, legge 207/2024) che introduce la possibilità anche per i lavoratori domestici di utilizzare l’incentivo contributivo al posticipo del pensionamento. I lavoratori dipendenti che maturino entro il 31 dicembre 2025 i requisiti minimi per la pensione anticipata flessibile (c.d. Quota 103) o per la pensione anticipata “ordinaria” con la maggiore anzianità contributiva (per il 2025, 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne), possono rinunciare all’accredito contributivo della quota dei contributi a proprio carico. Tale somma viene corrisposta interamente al lavoratore.

A parte questa novità, resta confermato il regime di contribuzione del lavoro domestico. Continua, infatti, a rimanere fermo l’assetto contributivo incentrato sulle ore di lavoro, con un contributo orario:

• commisurato a 3 diverse fasce di retribuzione effettiva oraria, se l’orario di lavoro non supera le 24 ore settimanali;

• fisso, se l’orario di lavoro supera le 24 ore settimanali.

I nuovi minimi retributivi

Il Ministero del Lavoro ha comunicato l’aggiornamento per il 2025 anche dei minimi retributivi. In attesa del rinnovo del contratto collettivo, per il quale le parti sociali hanno concordato di riprendere la trattativa il prossimo 14 febbraio, il Ministero ha stabilito l’aumento dei minimi tabellari dello 0,96%. Un incremento, quindi, piuttosto contenuto che trova applicazione dal 1° gennaio 2025 e che, nella gran parte dei casi, non porterà ad un effettivo incremento della retribuzione netta del lavoratore, visto il probabile assorbimento nel superminimo.

Le nuove regole per l’ingresso in Italia di lavoratori domestici

La novità più interessante per il 2025 è sicuramente quella introdotta dal DL 145/2024 conv. nella legge 187/2024, per snellire l’iter di ingresso di cittadini stranieri.

In via sperimentale per il 2025 il DL ha infatti previsto il rilascio di ulteriori 10.000 nulla osta al lavoro, visti di ingresso e permessi di soggiorno, da sommare ai 9.500 già destinati al sostegno in ambito familiare e sociosanitario, per l’assistenza di anziani ultraottantenni e disabili.

Tali ingressi “aggiuntivi” sono consentiti ad una condizione: le richieste di nulla osta devono essere presentate allo Sportello unico per l’immigrazione competente dalle Agenzie per il Lavoro o dalle Associazioni datoriali firmatarie del vigente Ccnl del lavoro domestico. Questa previsione introduce un percorso innovativo di ingresso dei lavoratori destinati alla cura delle persone: la somministrazione di lavoratori domestici potrebbe infatti essere la soluzione giusta per garantire un periodo di verifica reciproca di gradimento tra la famiglia e il lavoratore straniero. Per questa via potrebbe essere superata la criticità della procedura d’ingresso con gli ordinari flussi, che prevede l’assunzione “al buio” di un lavoratore straniero mai conosciuto prima, cui affidare la cura dei famigliari più fragili.

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