Previdenza

Le Casse private potranno investire il 5% dei rendimenti in Welfare

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di Federica Micardi

Le casse di previdenza dei professionisti potranno investire il 5% dei rendimenti annuali nel Welfare attivo per stimolare lo sviluppo dell’attività professionale. Ma non è l’unica novità per il mondo delle Casse: a breve arriverà anche il regolamento sugli investimenti. È quanto ha anticipato il sottosegretario al ministero del Lavoro, Claudio Durigon, presente ieri a Roma al Forum In previdenza organizzato dalla Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti. La norma del 5% potrebbe già entrare nel decreto crescita mentre il regolamento sugli investimenti potrebbe vedere la luce entro la fine dell’anno: «L’ultimo veicolo possibile è la legge di bilancio 2020 – afferma Durigon – ma non escludo che venga licenziato prima».

Cassa commercialisti potrà investire annualmente in Welfare altri 30 milioni di euro. «I rendimenti nello scorso anno – afferma il presidente della Cnpadc, Walter Anedda - sono stati pari a 600 milioni di euro, per cui i calcoli sono presto fatti». In merito al regolamento Anedda è certo che non sarà riesumato quello del 2011: «Le casse hanno realtà molto diverse per cui si sta ragionando di immaginare un regolamento di principi generali su cui poi ogni Cassa emanerà un proprio regolamento che poi sarà approvato dai ministeri vigilanti».

Un’idea condivisa da Durigon che aggiunge: «In quel contesto si potranno prevedere gli investimenti in economia reale».

Di semplificazione fiscale ha invece parlato il sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci, che nel ricordare la discussione in atto sul progetto di legge (Pdl) di semplificazione presentato da Carla Ruocco, presidente della commissione Finanze alla Camera, presente ieri all’evento, ha parlato del costo della burocrazia pari a circa cinque miliardi di euro l’anno che il Pdl vorrebbe ridurre. Bitonci ha poi evidenziato i buoni risultati della flat tax: «A gennaio le partite Iva sono aumentate del 10,3%, a febbraio dell’11,3%. Sono destinate ad aumentare dato che è prevista l’estensione fino a un volume d’affari di 100mila euro». In merito alla fattura elettronica il sottosegretario ha detto che solo a gennaio le Entrate hanno recuperato indebite compensazioni Iva per 700 milioni.

L’evento di ieri era intitolato «Giovani, impresa, Europa»; nel dibattito si è parlato anche di quota 100 e reddito di cittadinanza, interventi difesi dai politici in un’ottica di posti di lavoro che si liberano per i giovani e di aiuto a chi è in difficoltà ma criticati dai relatori “non politici” presenti alla Conferenza perché assistenziali e non di sviluppo e, quindi, destinati a far ulteriormente aumentare un debito pubblico già troppo alto.

Ieri Cassa dottori ha anche approvato, all’unanimità, il bilancio 2018: l’avanzo corrente di 400 milioni è stato destinato alle riserve istituzionali che salgono a 8 miliardi; aumenta dell’1,8% il numero degli iscritti (in tutto 68.562) mentre i pensionati passano da 7.654 a 7.972. I ricavi per contributi si attestano a 839 milioni di euro (805 milioni nel 2017) mentre il costo delle pensioni passa da 282 a 290 milioni. La Cassa ha deliberato anche modifiche allo Statuto: esce dal direttivo il rappresentante ministeriale e vengono introdotte delle incompatibilità tra delegato Cassa e presidente di ordine o consigliere nazionale.

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