L'esperto rispondeContrattazione

Nella durata massima dei contratti a termine rilevano anche quelli passati (ante Dl 87/2018)

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di Josef Tschoell

La domanda

Se una persona ha avuto uno o più rapporti di lavoro a termine con un’azienda prima dell’entrata in vigore del decreto 87/2018, questi contratti devono essere considerati qualora l’azienda intenda avviare un nuovo contratto a termine con lo stesso soggetto, superando così la durata complessiva rispettivamente di 12 o 24 mesi (con la causale) , come prevedono le nuove disposizioni?

L’articolo 19 del Dlgs 81/2015 nella versione successiva al Dl 87/2018 prevede che «Fatte salve le diverse disposizioni dei contratti collettivi, e con l’eccezione delle attività stagionali di cui all’articolo 21, comma 2, la durata dei rapporti di lavoro a tempo determinato intercorsi tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore, per effetto di una successione di contratti, conclusi per lo svolgimento di mansioni di pari livello e categoria legale e indipendentemente dai periodi di interruzione tra un contratto e l’altro, non può superare i ventiquattro mesi». Di conseguenza è necessario includere i periodi pregressi nel calcolo del periodo massimo per un contratto a termine se questo prevede lo svolgimento di mansioni di pari livello e categoria legale.

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