Previdenza

Inps: tornano a crescere Cigs e domande di disoccupazione

di Claudio Tucci

Nei primi due mesi dell’anno è tornata a crescere la cassa integrazione straordinaria, +24,32% nel confronto tendenziale, addirittura, +64,30% nell’industria, che ha interessato soprattutto sei regioni Piemonte, Liguria, Lazio, Molise, Puglia, Sardegna (per il riacuirsi o l’ingresso di nuove aziende in situazioni di crisi - il governo ha dato la possibilità, a tutti, di allungare di 1 anno le Cigs in scadenza).

A gennaio, sono schizzate in alto anche le domande di disoccupazione: è stata ancora una volta superata quota 200mila unità (201.267 per la precisione), segnando una crescita a doppia cifra, +13,4%, rispetto alle 177.505 istanze presentate all’Inps a gennaio 2018. Qui a pesare, oltre al generalizzato clima di incertezza, è il crollo delle nuove assunzioni a termine (-50.199 rapporti attivati nel confronto gennaio 2019-gennaio 2018) e di quelle in somministrazione (-76.953 avviamenti negli stessi 12 mesi), legate alla stretta su causali e costi introdotta dal decreto dignità e pienamente operativa dallo scorso novembre. In controtendenza, invece, le assunzioni a tempo indeterminato: le nuove attivazioni “fisse” sono salite, a gennaio, nel tendenziale, di 17.986 unità; e sono praticamente raddoppiate le stabilizzazioni di contratti precari, passate da circa 58mila a 115mila, +98,6 per cento - anche la variazione netta dei contratti a tempo indeterminato è cresciuta nei 12 mesi, da 76.638 (gennaio 2018) a 161.263 (gennaio 2019); si tratta di persone confermate nelle imprese, dopo pregressi contratti temporanei.

La fotografia scattata ieri dall’Istituto, guidato da Pasquale Tridico, sul mercato del lavoro nei primissimi mesi del 2019 mostra più ombre che luci (riflettendo, in parte, l’andamento a passo lento della nostra economia). A febbraio, su gennaio, a salire è stata anche la cassa integrazione ordinaria (la Cigo, per difficoltà temporanee), +18,9 per cento. La Cigs, sul mese, è praticamente schizzata: +160,8 per cento (a essere interessati sono in primis, gli operai).

«Il balzo in avanti della Cigs è probabilmente la prova che non serve aumentare di nuovo il sussidio per tutti - ha sottolineato Marco Leonardi, economista del lavoro alla Statale di Milano -. Caso mai serve aumentare la Cigs in modo selettivo per le aree complesse. Quello che è urgente poi è far decollare le politiche attive, ancora al palo, per aiutare la ricollocazione dei lavoratori».

Per la maggioranza, specie 5 Stelle, il bicchiere è mezzo pieno: «C’è un significativo aumento del lavoro stabile, e questo significa che il decreto dignità sta funzionando».

Il sindacato è invece preoccupato: «L’inizio anno non è rassicurante - ha chiosato Tania Scacchetti, segretaria confederale della Cgil -. C’è timore per la crescita di Cig e disoccupazione. Occorrono, subito, investimenti pubblici e privati, accanto a misure concrete che rendano le infrastrutture immediatamente cantierabili».

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