Adempimenti

Fondimpresa, salvadanaio d’oro per la formazione

di Claudio Tucci

C’è chi ha avuto bisogno di innovare; chi di aggiornare le competenze dei propri collaboratori (per rispondere alla crescente innovazione tecnologica); chi, ancora, ha deciso di spingere forte su competitività e sostenibilità ambientale.

In 15 anni Fondimpresa, il principale fondo interprofessionale italiano, creato da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, ha stanziato quasi 2,5 miliardi di euro per la formazione delle imprese; non solo pmi (anche se rappresentano la quasi totalità delle aziende iscritte); ma - specie nell’ultimo anno e tastando un pò il polso pure alle grandi imprese (rappresentano il 39% dei lavoratori iscritti) - si è aperto anche alle nuove figure professionali 4.0 e a una formazione sempre più digitale, rendendola, cioè, fruibile a tutti i dipendenti attraverso piattaforme multimediali (che purtroppo non sono ancora rendicontabili secondo la normativa attuale - ciò rappresenta un ostacolo per quei datori innovativi che scommettono su modelli formativi diversi dalla semplice “aula”).

Quindici anni fa (nel 2004 è iniziata l’attività) aderivano a Fondimpresa quasi 18mila aziende e oltre 1 milione e 300mila lavoratori; oggi si è arrivati a circa 197mila imprese aderenti e più di 4 milioni e 600mila addetti: «Fondimpresa, con i numeri, si è dimostrata un esperimento di successo - ha commentato il presidente, Bruno Scuotto -. Abbiamo sposato un’idea di mercato del lavoro flessibile e competitivo, ponendo in essere politiche mirate a favorire l’investimento sui lavoratori».

Guardando ancora un pò dentro a Fondimpresa, emerge come più del 48% dei lavoratori iscritti e oltre il 30% delle aziende aderenti facciano parte del settore manifatturiero (ma sono rappresentati pure costruzioni, trasporti, attività immobiliari, alberghi-ristoranti). La fetta più ampia dei quasi 2,5 miliardi di risorse stanziate sono utilizzate per competitività e innovazione (circa 1,5 miliardi); oltre 700 milioni per salute e sicurezza sul lavoro, più di 150 milioni per riqualificare lavoratori in cassa integrazione, una ottantina di milioni per la sostenibilità ambientale. Da Icam (eccellenza nella cioccolateria) ad Agrumaria Reggina (leader nel Food & Beverage) a Nuovo Pignone (punto di riferimento per le turbomacchine e le applicazioni dell’Industria 4.0), solo per fare qualche esempio, i finanziamenti targati Fondimpresa hanno colto nel segno, con migliaia di ore di formazione erogate ogni anno e un percorso di crescita continuo sia per l’azienda sia per i singoli lavoratori.

L’esigenza, oggi, è innovare, focalizzandosi sulle persone: «Ci siamo interrogati, consultati con imprese ed istituzioni - ha chiosato Scuotto - ed abbiamo immaginato il conto formazione digitale: una nuova opportunità da offrire oltre a conto formazione e conto di sistema. L’obiettivo è ripartire dall’individuo, studiarne capacità e ruolo in azienda, e solo in seguito intervenire per colmare i gap che riguardano le sue competenze».

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