«Mancano regole certe, incognita immigrati»
«Non c’è stata folla finora. Ma per domani immagino un’affluenza significativa».Siamo a Napoli, in via Torino, nel Caaf della Cgil, uno dei più frequentati della città. Raffaele Famiglietti, responsabile del Caaf indica una ventina di cittadini in attesa di essere ricevuti dai quattro operatori agli sportelli.
Cosa ha trattenuto i cittadini indigenti dall’attivarsi per accedere al reddito di cittadinanza? «L’incertezza sulle norme – dice Famiglietti – è difficile capire se si ha diritto o meno». C’è poi la fascia che non vuol rinunciare a un lavoro in nero e chi teme di incorrere in penali. Domani però si attende un’ affluenza maggiore. La rete Caaf Cgil aprirà tra città e provincia 30 sportelli e potenzierà il servizio coinvolgendo circa 20 volontari, già formati, a cui toccherà fare la prima scrematura sulla base della completezza delle domande.
Ma ciò che preoccupa gli operatori del Caaf è proprio l’incertezza normativa, legata soprattutto agli emendamenti in attesa d’approvazione al Senato. I punti critici, secondo il dirigente del Caaf napoletano, sono legati alla situazione dei figli maggiorenni non conviventi e soprattutto agli immigrati. «Si chiedono certificazioni dei Paesi di origine che forse non potranno mai arrivare. Noi che dobbiamo assistere nel predisporre le domande vorremmo avere quanto prima norme certe».