Adempimenti

Rottamazione e saldo e stralcio verso una nuova edizione

di Giuseppe Latour

Più che una proroga, potrebbe essere una nuova puntata della rottamazione e del saldo e stralcio. Perché, calendario alla mano, arriverà quando il termine per la presentazione delle domande relative alle due sanatorie, in scadenza oggi, sarà ormai passato da tempo. È così che potrebbe concludersi la vicenda del rinvio dei termini di rottamazione ter e saldo e stralcio.

«Chiederò agli amici dei Cinquestelle di dire sì ad una proroga al termine della pace fiscale con un emendamento al decreto crescita, che è lo strumento più veloce». Lo ha detto ieri il ministro dell’Interno, Matteo Salvini chiudendo così una giornata nella quale la vicenda del possibile rinvio dei termini per le due sanatorie ha fatto registrare una lunga serie di interventi.

Dopo la lettera inviata dal Consiglio nazionale dei commercialisti al ministero dell’Economia e all’agenzia delle Entrate e la richiesta di Associazione dottori commercialisti (Adc) e Associazione nazionale commercialisti (Anc), ieri si sono aggiunte le voci del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, dell’Unione giovani commercialisti e dell’Istituto nazionale tributaristi. Per tutti un allungamento dei termini sarebbe opportuno. E, peraltro, risponderebbe all’obiettivo di garantire maggiore gettito all’Erario.

Il Mef, però, dopo che le voci di un imminente rinvio si erano fatte sempre più insistenti, in serata ha raffreddato gli animi, spiegando in una nota che «al momento» non è prevista alcuna proroga dei termini per la presentazione delle domande di adesione alla rottamazione ter e al saldo e stralcio. Parole sulle quali è intervenuto, a pochi minuti di distanza, il titolare del Viminale, ipotizzando una soluzione differente: la proroga ci potrebbe essere e potrebbe passare da un emendamento al decreto crescita. Questo esito apre a uno scenario nuovo. Dal momento che il termine, come detto, scade oggi, l’approvazione di un emendamento in sede di conversione del decreto (ipotizzabile nel giro di qualche settimana) sarebbe, di fatto, non più classificabile come un rinvio, ma come una nuova edizione delle sanatorie. Che, in quanto tale, potrebbe portare anche altre novità rispetto al semplice allungamento dei tempi.

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