Previdenza

L’Inps assume 4.728 lavoratori e l’organico cresce di 2.290

di Davide Colombo

Entro l’anno il personale in servizio all’Inps dovrebbe crescere di 2.290 addetti, al netto dei pensionamenti e delle nuove assunzioni, passando dai 25.823 di fine 2018 a 28.113, per una spesa che sale da 620,7 milioni a 682,5, in crescita di circa 62 milioni di euro. Le nuove entrate, in particolare, dovrebbero essere 4.728, a fronte di 2.438 cessazioni. È quanto prevede la determinazione firmata qualche giorno fa da Pasquale Tridico, nell’attuale veste di “organo munito dei poteri del consiglio di amministrazione”, e ora al vaglio dei tre ministeri competenti: Funzione pubblica, Lavoro ed Economia. Si tratta della prima firma “pesante” di Tridico dalla sua nomina, che risale al 15 marzo scorso insieme a quella del vice, Adriano Morrone.

Il nuovo piano dei fabbisogni, adottato tenendo conto del vincolo sulle assunzioni a tempo indeterminato nella Pa vietate fino al 15 novembre dalla legge di Bilancio, prevede che il personale ridiscenda a 27.753 addetti a fine 2020 per una spesa di 674 milioni (7,5 milioni in meno di quella pianificata per quest’anno).

La determina, che è stata proposta dalla direttrice generale dell’Istituto, Gabriella Di Michele, sostituisce e annulla l’ultimo Piano dei fabbisogni del personale (n. 153 del novembre scorso) firmato dal presidente uscente, Tito Boeri, e sul quale pendevano diversi ricorsi. I dirigenti generali non saranno più 40 ma 43 e con i nuovi reclutamenti di personale si cerca di rispondere alle esigenze più volte sostenute dalla vecchia e dalla nuova gestione, ovvero dare a Inps una dotazione più adeguata per fronteggiare le crescenti funzioni richieste: Ape, Naspi, ReI e bonus bebè, fino a ieri, Reddito di cittadinanza e Quota 100 a partire da quest’anno.

La sequela dei tagli orizzontali e degli stop alle assunzioni degli anni passati ha fatto scendere il personale Inps dai 30.818 addetti del 2014 ai poco meno dei 26mila attuali. Il piano punta a velocizzare, tra l’altro, le procedure per il reclutamento dalle graduatorie dei concorsi passati ed è inscritto nella cosiddetta “spesa massima potenziale sostenibile”, rafforzata di 50 milioni (1.003 assunzioni) con la legge di conversione del decreto 4/2019; quello di “quota 100” e del Reddito di cittadinanza. «Entro giugno - spiega al Sole24Ore Gabriella Di Michele - dovremmo riuscire a reclutare 3.100 funzionari. Inps ha avuto la possibilità di accelerare sulle facoltà assunzionali rispetto al blocco del 15 novembre proprio per fronteggiare le nuove incombenze previste dall’ultima riforma». Entrano, per la quasi totalità, nuovi quadri impiegatizi, anche se sono pianificate le assunzioni di una quarantina di medici e una quindicina di avvocati.

In attesa dei via libera ministeriali, vale intanto ricordare che nessuna iniziativa concreta è stata invece assunta per aprire la procedura di nomina del nuovo consiglio di amministrazione, nonostante la legge che lo introduce sia stata pubblicata da oltre un mese. Fonti tecniche vicine al dossier indicano tuttavia che si sarebbe trovata un’intesa sul budget massimo da utilizzare per il finanziamento della “nuova governance”: 450mila euro l’anno sia per Inps sia per Inail, una cifra che assorbe i poco più di 100mila euro l’anno spesi per finanziare la sola carica del presidente. Fonti politiche hanno invece fatto capire che nessuna scelta verrà fatta prima delle elezioni di fine maggio.

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