Rapporti di lavoro

Passaggio di mano con due bonus riservato ai consulenti del lavoro

di Valeria Uva

Il passaggio di mano dello studio è più facile se c’è un incentivo anche per chi subentra. L’idea viene da Enpacl, la cassa di previdenza dei consulenti del lavoro, che ha messo a disposizione un doppio bonus per incentivare il passaggio dello studio tra colleghi. Per agevolare l’acquisto la Cassa, infatti, interviene sia con un contributo a fondo perduto fino a 30mila euro sia offrendosi da garante per un finanziamento con il sistema dei Confidi. Ma a una condizione: lo scambio deve avvenire solo fra consulenti del lavoro. «Vogliamo che il volume d’affari dello studio ceduto resti nel perimetro della nostra Cassa», spiega il direttore Enpacl, Fabio Faretra.

Un ragionamento non di campanile ma di mera convenienza: proprio nella fase di passaggio dello studio può capitare che a subentrare sia un altro professionista (avvocato o commercialista). Queste categorie infatti possono esercitare anche i compiti propri del consulente del lavoro con una semplice dichiarazione all’Ispettorato del Lavoro. Ma, naturalmente, versando alle rispettive Casse. Da qui l’idea di frenare l’erosione del gettito contributivo, favorendo il passaggio di mano tra iscritti Enpacl.

Il supporto offerto non è solo economico. Nell’area riservata del sito è stata creata una bacheca virtuale dove si possono incontrare in modo autonomo (e riservato) domanda e offerta di studi. Dal sito si può scaricare anche tutta la documentazione utile per la cessione, compreso un contratto tipo.

Sotto il profilo economico, il finanziamento è erogato tramite il sistema dei Confidi: si possono richiedere fino a 250mila euro (e in ogni caso fino all’80% del prezzo) e Enpacl fa da garante. A questa somma si aggiunge anche un contributo a fondo perduto pari al 12% del prezzo di acquisto (massimo 30mila euro). Dall’anno scorso poi lo stesso incentivo può essere utilizzato anche per l’acquisto di quote parziali dello studio. «Il caso tipico è quello del giovane che magari sta già collaborando con una realtà professionale e ora intende subentrare acquisendo solo una quota», esemplifica Faretra. Ammessi anche due o più subentri nello stesso studio con il raddoppio del contributo a fondo perduto.

Avviato da metà 2016, di fatto l’incentivo deve ancora decollare: in questi due anni e mezzo solo 16 le domande presentate e 12 quelle andate a buon fine. «Abbiamo deciso di diminuire il plafond dal 2019 portandolo a 150mila euro ma - conclude Faretra - siamo pronti a fare delle variazioni se dovessimo avere un surplus di richieste».

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