Contrattazione

Codice unico contratti, via alla proposta Cnel

Il Cnel propone un ddl per istituire un codice unico dei contratti collettivi di lavoro da realizzare in collaborazione con l’Inps. Il presidente Tiziano Treu spiega che l’obiettivo è «arginare la proliferazione di contratti pirata registratosi nel corso dell’ultimo decennio», visto che ad ora «risultano depositati ben 888 accordi suddivisi per i diversi settori per cui esiste un corrispondente contatto collettivo nazionale. Di questi 229 solo nel commercio e 110 in istituzioni private, enti assistenziali, sanitari e terzo settore». Su questo tema la Femca Cisl ha recentemente presentato, proprio al Cnel, lo studio “Il Dumping Contrattuale nel Settore Moda” che analizza, da una prospettiva giuridica e di relazioni industriali, i fenomeni di dumping sociale e contrattuale del comparto. La proposta del Cnel è stata depositata al Senato e oltre a definire il Codice di identificazione unico di tutti i contratti e gli accordi depositati e archiviati, con «sequenza alfanumerica a ciascun contratto o accordo collettivo», sarà anche «inserito dall’Inps» nella «compilazione digitale dei flussi delle denunce retributive e contributive individuali mensili» e i datori di lavoro dovranno «indicare per ciascuna posizione professionale il codice Ccnl riferibile al contratto applicato».

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