Reddito di cittadinanza, precisazioni Inps e nulla osta per la privacy
I chiarimenti dell'Inps e le regole sul rispetto della privacy in materia di reddito di cittadinanza sono oggetto due distinti interventi dell'istituto previdenziale e del Garante della privacy.
Innanzitutto l'Inps, con la circolare 100 del 5 luglio 2019, ha fatto alcune precisazioni sulle regole in materia di reddito e pensione di cittadinanza, integrando le precedenti istruzioni della circolare 43/2019, dopo la conversione del decreto legge 4/2019 ad opera della legge 26/2019.
Vediamo le principali innovazioni alla luce delle predette precisazioni.
Dimissioni volontarie - Con la legge di conversione è venuta meno l'esclusione dal Rdc per i nuclei familiari che abbiano tra i componenti soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie, con riferimento ai dodici mesi successivi alla data delle dimissioni e fatte salve le dimissioni per giusta causa.
In pratica viene escluso dal nucleo il solo componente disoccupato che abbia presentato le dimissioni volontarie, riducendo nella misura di 0,4 punti il parametro della scala di equivalenza ai fini del reddito di cittadinanza. Gli altri componenti del nucleo possono beneficiarne con diritto ad una prestazione inferiore.
Nuclei con genitori divorziati – Ai fini del Rdc i coniugi separati o divorziati fanno parte dello stesso nucleo familiare qualora continuino a risiedere nella stessa abitazione. Per essere esclusi occorre avere residenze diverse.
Dopo la legge di conversione, se la separazione o il divorzio sono avvenuti successivamente alla data del 1° settembre 2018 il cambio di residenza deve essere certificato da apposito verbale della polizia locale.
Cittadini extra Ue – I cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea devono produrre in fase di istruttoria, ai fini dell'accoglimento delle domande, una certificazione dell'autorità estera competente, tradotta in lingua italiana e legalizzata dall'autorità consolare italiana, al fine di essere ammessi al Rdc, salvo che sia oggettivamente impossibile acquisire le certificazioni e salvo che si tratti di rifugiati.
Variazioni patrimoniali – Un'altra novità attiene alla comunicazione di variazioni al patrimonio mobiliare che deve essere effettuata entro il 31 gennaio relativamente all'anno precedente, qualora non già compresa nella Dsu preentata ai fini Isee.
Pensione di cittadinanza – Spetta in genere ai nuclei i cui componenti hanno tutti almeno 67 anni di età, salvo che si tratti, e questa è la novità della legge di conversione, di soggetti con disabilità grave o di non autosufficienti.
Rispetto della privacy – Infine, l'altro intervento è del Garante della privacy, il quale ha affrontato la questione del trattamento dati connessi al Rdc dando il via allo schema di decreto del ministero del Lavoro che dovrà regolare la gestione dei dati personali dei cittadini che hanno fatto richiesta, da parte della pubblica amministrazione.
Il trattamento dei diversi dati personali è effettuato per l'esecuzione di un compito di interesse pubblico, ma presenta rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati.
Infatti vengono trattati su larga scala dati personali relativi alla salute, alla condizione sociale e alla situazione economica e finanziaria, in particolare di soggetti "deboli" (disabili, anziani, persone in cerca di occupazione), anche minori d'età.
Il regolamento governativo, secondo il provvedimento del Garante, risponde ai diversi punti critici in quanto:
-individua le finalità perseguite volta per volta dai diversi trattamenti dati;
-minimizza la gestione dei dati nel rispetto del principio di proporzionalità;
-individua le misure tecniche e organizzative idonee a garantire un livello di sicurezza adeguato;
-garantisce il tracciamento delle operazioni svolte mediante le Piattaforme digitali del Rdc da ciascun soggetto autorizzato al trattamento;
-fissa tempi di conservazione dei dati proporzionati rispetto alle finalità.