Politiche attive, col modello Toscana trova impiego il 60%
Mentre il reddito di cittadinanza a sette mesi del suo avvio continua a far discutere, e al momento, non ha prodotto effetti sull’occupazione, in Toscana c’è un modello di politica attiva rivolto ai disoccupati che è partito un anno prima, a marzo 2018, e al termine della prima fase di attuazione ha prodotto risultati significativi: su 6.696 persone coinvolte più di 4mila, vale a dire il 60%, attraverso servizi di supporto e di assistenza personalizzati, hanno trovato un nuovo impiego (a termine o nel 15% dei casi a tempo indeterminato).
Lo strumento si chiama «Piano integrato per l’occupazione»; fa perno su un tris di misure, assegno di ricollocazione, indennità di partecipazione e incentivi alle imprese; prevede una condizionalità molto stringente, e – è un’altra differenza rispetto al reddito di cittadinanza, che guarda contemporaneamente a lotta alla povertà e reinserimento occupazionale – tiene distinti i due obiettivi, focalizzandosi solo sulla politica attiva, in affiancamento al Reddito d’inclusione.
Entrando nel dettaglio, la regione Toscana, ha spiegato l’assessore al Lavoro, Cristina Grieco, ha dirottato su questo strumento 22 milioni di euro, utilizzando risorse residue degli ammortizzatori sociali in deroga. I disoccupati di lungo corso possono contare sull’assegno per l’assistenza alla ricollocazione della durata di sei mesi, da spendere presso un centro per l’impiego o un’agenzia privata per il lavoro. In aggiunta all’assegno è prevista una indennità di partecipazione, 500 euro mensili, per un massimo di 6 mesi. L’accredito della somma avviene solo dopo che è stato attivato il percorso di politica attiva con la definizione del programma di assistenza intensiva alla ricollocazione. Inoltre, per continuare a percepire l’indennità è necessario svolgere regolarmente tutte le attività previste nel programma.
Per le imprese che assumono è operativo un incentivo che varia da 250 a 8mila euro in base alla tipologia contrattuale e all’orario di lavoro (part-time o full-time). Quando scade un rapporto a termine, l’incentivo si interrompe, e poi riprende in caso di nuovo rapporto d’impiego.
I buoni risultati della misura hanno convinto la regione Toscana a far partire la fase due dell’iniziativa, i cui dettagli vengono illustrati oggi a Firenze. «Con questa sperimentazione siamo riusciti ad attivare migliaia di cittadini, disoccupati di lunga durata, donne, over50, che erano da tempo senza lavoro e che risultavano avere profili di occupabilità di elevato svantaggio – ha aggiunto Cristina Grieco –. Ciascuna persona è stata seguita con consulenze specialistiche, percorsi di orientamento, formazione mirata, con una media di 10 azioni a soggetto. Tre beneficiari su cinque hanno avuto un’opportunità lavorativa. Un risultato che è andato ben oltre le più rosee previsioni».