Previdenza

L'esonero contributivo passa al nuovo datore

di Antonino Cannioto e Giuseppe Maccarone

Il datore di lavoro che, a seguito di una fusione per incorporazione, subentra nel rapporto di lavoro con dipendenti per i quali il cedente fruiva dell'esonero contributivo triennale previsto dalla legge 190/2014, può continuare a beneficiarne per la parte residua, sino al completamento dei 36 mesi. Lo afferma il Ministero del lavoro nella risposta a interpello numero 25/2015 precisando che il principio vale anche se l'operazione societaria verrà effettuata nel 2016 o in anni successivi. Alla situazione, ribadiscono gli esperti ministeriali, si può applicare quanto disposto dal comma 1, dell'articolo 2112. Infatti, a seguito di trasferimento d'azienda muta la titolarità dell'azienda ma l'attività conserva, nel trasferimento, la propria identità; inoltre, i rapporti di lavoro con il cedente proseguono ope legis con il cessionario senza soluzione di continuità ed i lavoratori conservano tutti i diritti ad essi connessi. Per quanto riguarda l'esonero contributivo non verificandosi un'interruzione dei rapporti di lavoro assistiti da incentivo, restano intatti i requisiti che hanno legittimato la fruizione dei benefici, anche se sopraggiunge una procedure di fusione o di incorporazione.

Interpello su operazioni societarie ed esonero contributivo

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