Adempimenti

Acquisto dei dati: il Garante chiama la Ue

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di Antonello Cherchi

Assume un rilievo europeo la questione dell’acquisizione dei dati personali da parte della app Weople, che promette agli iscritti soldi in cambio di informazioni. Il nostro Garante della privacy ha, infatti, deciso di chiedere un parere al Comitato europeo per la protezione dei dati personali (Edpb).

Il problema riguarda la portabilità del dato, introdotto dal Gdpr. Sulla base di questo principio, Weople ha chiesto - come segnalano diverse imprese della grande distribuzione che si sono rivolte al Garante - di acquisire i dati personali e di consumo registrati nelle carte fedeltà. E questo perché la società che gestisce la app si propone come intermediaria tra le imprese e i clienti. Questi ultimi avrebbero delegato Weople a ottenere le informazioni e a riversarle nel proprio database.

Il Garante si è chiesto se ciò rappresenti una corretta applicazione della portabilità del dato. E questo per due motivi: perché il tutto dovrebbe avvenire attraverso una delega rilasciata a Weople e non dietro diretta richiesta dell’interessato e perché lo scambio promette una remunerazione per chi cede le proprie informazioni. Si configura, pertanto, una “commerciabilità” del dato personale, al quale viene assegnato un controvalore.

Per quanto il caso sia nato in Italia, può assumere un contorno europeo. Per questo il Garante Antonello Soro ha chiamato all’appello i propri colleghi.

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