Previdenza

Tridico: pensione complementare Inps

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di D.Col.

Tra le nuove sfide proposte ieri da Pasquale Tridico per l’Inps c’è anche l’adozione di una forma di previdenza complementare pubblica gestita dall’Istituto per provare a colmare il gap di adesioni, che in Italia non arrivano al 30% dei lavoratori. In Italia - ha osservato Tridico - non sono presenti schemi diversi da quelli previsti dal dlgs 252/2015, un vuoto che potrebbe essere colmato attraverso la creazione di una forma complementare pubblica gestita dall’Inps, volontaria e alternativa alle forme complementari private, superando l’attuale residualità di partecipazione di FondInps.

L’obiettivo, ha aggiunto il presidente, oltre a garantire una prudente gestione dei fondi, dovrebbe essere quello di sostenere «una maggiore canalizzazione degli investimenti in Italia». È curioso - ha infatti osservato Tridico - che il maggior ente di previdenza europeo non giochi un ruolo in tale comparto. «Nel 2018 i fondi pensione gestivano risorse per 167,1 miliardi, pari al 9,5% del Pil molti dei quali investiti all'estero. La sfida del fondo Inps dovrà dunque essere quella di aumentare il numero delle adesioni attraverso la costituzione di una valida alternativa ai fondi privati, ma anche quella di aumentare gli investimenti diretti nel nostro Paese».

La proposta non è stata ulteriormente dettagliata, nè sono stati fatti riferimenti internazionali. L’attivazione di una forma complementare a gestione pubblica dovrebbe essere autorizzata dalla Covip sulla base del rispetto di tutti i requisiti previsti dalle norme Ue, a partire da Iorp 2, e che prevedono adeguati profili gestionali e di governance, di rispetto di precisi criteri prudenziali nonchè l’assenza di specifici vincoli di portafoglio nella gestione degli investimenti.

Interpellato per un parere a caldo il sottosegretario al Lavoro della Lega, Claudio Durigon, ha bocciato l’idea: «Non attiene alle funzioni dell’Inps, la previdenza complemantare va rilanciata e sostenuta con altri strumenti senza ledere l’attuale assetto privato». Ma Durigon ha anche criticato una Relazione «in cui s’è parlato assai poco di previdenza» riconoscendo invece con favore la proposta di separare contabilmente la spesa pensionistica da quella assistenziale: «La stagione di un uomo solo al comando dell’Inps è stata chiusa - ha affermato - e presto procederemo alla nomina del consiglio di amministrazione». Contrario all’ipotesi di un fondo complementare a gestione Inps anche il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti: «È una proposta sbagliata, è una tentazione non nuova, che non trova alcun fondamento nella realtà». In Italia «abbiamo il miglior sistema dei fondi pensione dell’occidente: un sistema libero, plurale e concorrente. Il tema - ha proseguito il sindacalista - è quello di incentivare le adesioni e su questo, da tempo, chiediamo al Governo un intervento».

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