Agevolazioni

Intervento sui «minimi» per il lavoro autonomo

di Giuseppe Latour

Tasse più leggere per le partite Iva. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti in un messaggio inviato ieri al sessantesimo congresso nazionale degli ingegneri, in corso a Venezia, ha ribadito che, dopo gli interventi sul lavoro dipendente, la legge di stabilità in arrivo conterrà un corposo capitolo dedicato ai professionisti, potenziando gli incentivi per le nuove attività professionali con volumi di fatturato limitati.

In questo modo, è arrivata una risposta immediata alle richieste avanzate dal presidente del Cni, Armando Zambrano nel corso della sua relazione: «Il governo dia seguito alla sua promessa di introdurre riforme a favore del lavoro autonomo». Ma per il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, una spinta importante per i professionisti arriverà anche dalla revisione del codice appalti, alle battute decisive alla Camera.

Poletti è partito dal Jobs act, la cui attuazione è stata appena completata: «È vero che si è occupato fondamentalmente di lavoro dipendente, mentre abbiamo problemi anche sul lavoro autonomo. Nella legge di stabilità affronteremo questo tema». In cima ai pensieri dell’Esecutivo c’è la tassazione: «Stiamo studiando – ha detto il ministro – misure che riguardano il trattamento fiscale per l’avviamento delle nuove attività professionali con volumi limitati». Il riferimento è al riordino del regime forfettario dei minimi, che sarà riorganizzato e potenziato. Anche se la portata del riassetto dipenderà dalle risorse. «I vincoli di finanza pubblica sono stretti ma l’attenzione su questo versante c’è».

Parole che sono una risposta a quello che ha spiegato Zambrano alla platea composta da rappresentanti dei 106 ordini italiani. «Gli interventi sul Jobs act sono percepiti dagli ingegneri come positivi, ma quello che davvero serve è un abbattimento drastico del costo del lavoro e della tassazione per i liberi professionisti. Tra ridurre le tasse sulla casa e quelle sul lavoro, gli ingegneri propendono in netta maggioranza per la seconda opzione». L’annuncio di Poletti è piaciuto a Zambrano: «Siamo sempre in attesa che il governo attui i provvedimenti che aveva promesso il premier Matteo Renzi in favore del lavoro autonomo. Pensare solo ai dipendenti assunti a tempo indeterminato non guarda nella giusta direzione. In questo senso, il riordino dei minimi potrebbe essere molto positivo per i nostri iscritti».

Anche perché c’è un problema occupazionale che comincia a diventare urgente: «Per la prima volta nella nostra storia – ha proseguito Zambrano -, gli immatricolati ai corsi di laurea nelle materie ingegneristiche sono risultati i più numerosi in assoluto, sopravanzando quelli nelle discipline economiche e giuridiche». Molti di loro, però, sono costretti ad abbandonare il Paese. Secondo i numeri del Centro studi del Cni, attualmente il 5% degli ingegneri impegnati nell’industria o nei servizi lavora fuori dall’Italia e addirittura 18% ha lavorato all’estero in passato.

Al di là della questione fiscale, per il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio è invece fondamentale anche per i professionisti il riassetto del codice appalti in arrivo alla Camera: «Siamo di fronte a un sistema delle opere pubbliche malato, quello della legge obiettivo, che verrà definitivamente archiviato con il nuovo codice. Ripartiremo dalla qualità della progettazione, dalla serietà dei progetti, dal presidio di legalità degli affidamenti come elementi cardine». E ci sarà un ripensamento delle priorità infrastrutturali.

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