Adempimenti

I contratti collettivi depositati solo con procedura online

di Antonino Cannioto e Giuseppe Maccarone

Entra nella piena operatività la procedura informatica valida per depositare i contratti di lavoro recentemente aggiornata dal ministero del Lavoro (si veda «Il Sole 24 Ore» dell’11 luglio). Dal 15 settembre, infatti, tutti i contratti, aziendali o territoriali, dovranno essere depositati utilizzando l’applicativo disponibile sul sito https://servizi.lavoro.gov.it (Cliclavoro).

Dalla medesima data non sarà più possibile inviare i contratti di lavoro utilizzando gli indirizzi Pec delle sedi territoriali dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Lo ha specificato il ministero con la nota 2761/2019. Nel documento viene ricordato che il software, cui si fa riferimento, è quello reso operativo nel 2016 in ottemperanza alle disposizioni contenute nell’articolo 1, della legge 208/2015 e regolamentate con un apposito decreto interministeriale (Lavoro-Economia) di marzo 2016.

Passaggio obbligato

Secondo quanto disposto dall’articolo 14 del Dlgs 151/2015, il deposito dei contratti di secondo livello è un passaggio obbligato per ottenere le agevolazioni fiscali e contributive collegate alla stipula di contratti collettivi aziendali o territoriali.

Le facilitazioni (per esempio, la detassazione e lo sgravio dei premi di produttività) sono riconosciute – infatti - a condizione che gli accordi, contenenti le misure, vengano depositati in via telematica presso il ministero del Lavoro (sito internet istituzionale) entro 30 giorni dalla loro sottoscrizione, unitamente alla dichiarazione di conformità del contratto alle disposizioni dello stesso decreto.

Inoltre questa procedura è necessaria anche per l’incentivo introdotto dalla legge 205/2017 finalizzato a favorire i processi di innovazione tecnologica e digitale delle aziende, incentrata sulle risorse umane. Si tratta del credito d’imposta per la formazione 4.0, regolamentato con il decreto ministeriale 4 maggio 2018.

L’agevolazione fiscale riguarda le spese sostenute nel 2019 per il personale dipendente impegnato nelle attività di formazione relative alle cosiddette tecnologie abilitanti. La misura si applica al costo aziendale riferito alle ore o alle giornate di formazione pattuite attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali.

Sono ammissibili anche le spese per il personale impegnato come tutor o docente, nel limite del 30% della retribuzione complessiva annua spettante al dipendente.

La procedura

Come già accennato, per avere l’aiuto è necessario depositare il contratto di secondo livello. A seguito del maquillage a cui è stata sottoposta la procedura informatica, emergono due significative novità rispetto al passato. In primo luogo, con il nuovo applicativo si possono depositare anche contratti di primo livello. L’altra innovazione è di tipo pragmatico. Sino al 17 luglio 2019, al momento del deposito, si doveva indicare il tipo di agevolazione per cui lo stesso si effettuava.

Oggi, invece, l’utente - dopo aver effettuato l’accesso nell’area riservata, tramite le proprie credenziali personali - può limitarsi a caricare il file del contratto in formato pdf e a inserire alcune informazioni essenziali:

* dati del datore di lavoro/associazione di categoria che effettua il deposito;
* tipologia di contratto;

* data di sottoscrizione e periodo di validità.

La tipologia di agevolazione si potrà, infatti, specificare in un secondo tempo.

Tutto subito

Qualora, tuttavia, l’indicazione della facilitazione per cui si sta procedendo al deposito del contratto sia espressa subito, il sistema potrà chiedere di inserire alcuni dati aggiuntivi. Se il deposito viene effettuato per altre motivazioni, l’utente dovrà implementare il campo “altro”, fornendo ulteriori specifiche sul documento depositato.

Una volta completato l’inserimento dei dati richiesti e dopo aver eseguito l’upload del contratto, la procedura consente di prelevare la ricevuta attestante l’assolvimento dell’adempimento.

Le informazioni contenute nei contratti saranno successivamente messe a disposizione delle altre amministrazioni e degli enti pubblici interessati. La condivisione sarà curata dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali e dall’Ispettorato nazionale del lavoro.

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