Previdenza

Intesa Sanpaolo, altre 1.600 uscite. Mille con quota 100 e opzione donna

di Cristina Casadei

Nuovo round di uscite volontarie da Intesa Sanpaolo che, come già altri gruppi bancari (si veda altro articolo in pagina), ha aperto il capitolo delle recenti modifiche legislative in materia previdenziale, prevedendo però un incentivo per chi sceglierà di uscire con Quota 100 e Opzione donna. L’accordo, raggiunto l’altra notte dalla banca e da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin Falcri Silcea, va a integrare quelli del 2017 (che già avevano previsto nel complesso 9mila uscite), ma nonostante questo, come sottolineano i sindacati, il gruppo ha comunque previsto altre 150 assunzioni a tempo indeterminato che vanno ad aggiungersi alle 1.650 degli accordi del 2017 per un totale di 1.800.

Complessivamente la nuova tranche di uscite, volontarie, sarà di 1.600 che, sommate alle 9mila degli accordi del 2017, fanno quindi salire a 10.600 il contatore delle uscite dal gruppo. Di quelle nuove, le parti hanno previsto che 600 avverranno con il Fondo di solidarietà e mille invece per pensionamento a seguito delle modifiche legislative in materia pensionistica. Il chief operating officer di Intesa Sanpaolo, Rosario Strano, spiega che l’accordo «è l’ulteriore conferma della capacità del gruppo e delle proprie organizzazioni sindacali di cogliere nell’ambito di mature relazioni industriali le migliori opportunità utili al raggiungimento degli sfidanti obiettivi del piano d’impresa, prestando la massima attenzione alla tutela delle persone di Intesa Sanpaolo. Grazie infatti alle modifiche previdenziali intervenute, siamo in grado di offrire la possibilità di uscire volontariamente dal gruppo a persone che in precedenza ne risultavano escluse, garantendo per le stesse maggiori certezze».

L’accordo quindi riapre i termini per accedere al Fondo di solidarietà per i colleghi che raggiungono i requisiti pensionistici Ago entro il 31 dicembre 2023. Il tempo per decidere è tre settimane: la domanda dovrà infatti essere inviata alla banca entro il 21 giugno. Venendo al capitolo Quota 100 chi aderirà volontariamente, sempre entro il 21 giugno 2019, potrà risolvere il rapporto di lavoro con un incentivo pari all’indennità di mancato preavviso previsto dal contratto, una maggiorazione dell’1,5% della Ral a partire dal 7° fino al 18° mese di differenza tra il mese di cessazione ed il primo requisito tra la pensione anticipata e la pensione di vecchiaia e del 2% della Ral a partire dal 19° mese. La somma degli incentivi non potrà eccedere il 75% della Ral.

A chi deciderà di uscire entro il 14 giugno 2019 sarà riconosciuto un premio di tempestività di 2 mensilità. Infine Opzione donna: le lavoratrici che andranno in pensione anticipata secondo le regole di calcolo del sistema contributivo, entro il 21 giugno 2019, avranno un incentivo pari al 75% della Ral, un premio di tempestività di 2 mensilità per chi fa la domanda entro il 14 giugno 2019. «Abbiamo colto l’opportunità offerta dalle nuove norme in tema previdenziale per accontentare la richiesta di alcuni lavoratori di uscire dalla banca - dice il segretario nazionale della Fabi, Giuseppe Milazzo -. Ci sembrava giusto. Non si tratta di nuovi esuberi, ma di una rimodulazione di piani già concordati nel gruppo. Allo stesso tempo, abbiamo ottenuto 150 nuovi assunzioni che contribuiranno al ricambio generazionale del settore».

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