Contrattazione

Premi di produttività per 2,4 milioni di lavoratori italiani

di Claudio Tucci

Ci sono aziende che hanno puntato sulla conciliazione vita-lavoro. Altre sulla previdenza complementare, assistenza sanitaria, spese scolastiche, viaggi e tempo libero. La contrattazione di secondo livello prosegue la sua crescita: al 16 settembre gli accordi depositati al ministero del Lavoro hanno sfondato la soglia di 50mila (50.004). A luglio ci si fermava a 48.457. I contratti attivi sono 15.874, 12.355 aziendali e i restanti 3.519 territoriali spinti anche dall’accordo Confindustria-sindacati del luglio 2016. Il 52% dei contratti attivi riguarda imprese sotto i 50 dipendenti (un altro 14% aziende tra i 50 e 99, il restante 34% imprese sopra i 100 addetti). Il 44% interessa l’industria, il 55% i servizi, l’1% l’agricoltura. Dei 15.874 contratti attivi, la maggioranza (12.062) è legata ad obiettivi di produttività; 8.940 redditività, 7.340 qualità, 8.314 misure di welfare e 1.924 piani di partecipazione (ciascun contratto può prevedere più obiettivi). I lavoratori beneficiari di premi di produttività sono quasi 2,4 milioni e l’importo medio è di 1.380,89 euro. Le persone che invece hanno fruito di welfare sono poco più di 2,1 milioni con un valore medio di 1.435,83 euro (ciascun addetto può aver preso in parte premio e in parte welfare).

La cedolare secca del 10% è applicata sui premi di risultato fino a 3mila euro entro un tetto di 80mila euro di reddito (si intercettano operai, impiegati e una fetta di quadri e dirigenti non apicali), se si trasforma il “cash” in misure di welfare scatta la completa esenzione fiscale. È in vigore anche un mini incentivo per l’azienda che coinvolge in modo paritetico i lavoratori: sui primi 800 euro c’è una decontribuzione di 20 punti. La contrattazione di secondo livello si concentra quasi prevalentemente nel Nord-Italia: tra i 15.874 accordi attivi il 78% delle imprese interessate risiede al Nord (15% al Centro, appena il 7% al Sud); e ci sono ancora paletti e appesantimenti burocratici per le imprese (da ultimo, quelli introdotti, per fruire degli sgravi, da un recente circolare Entrate-Lavoro). In vista della manovra le parti sociali chiedono di aumentare l’incentivo fiscale ai contratti aziendali legati ad obiettivi di produttività. «É una misura importante - spiega la neo sottosegretaria al Lavoro, Francesca Puglisi - che investe sulla qualità del lavoro e delle relazioni tra imprese e parti sociali. Il miglioramento del reddito e delle condizioni di vita e di lavoro attraverso il welfare aziendale ha un alto valore sociale, è giusto che lo Stato investa con incentivi».

Il report del ministero

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