Agevolazioni

Niente bonus reddito di cittadinanza per il lavoro domestico

di Matteo Prioschi


Il bonus per chi assume un percettore del reddito di cittadinanza non può essere esteso al lavoro domestico. L'indicazione è stata fornita il 1° agosto dal ministero dell'Economia e delle Finanze alla commissione Finanze della Camera in risposta a un'interrogazione presentata dall'onorevole Luca Pastorino (Liberi e uguali).
Il deputato, dopo aver sottolineato l'aumento del numero di lavoratori domestici registrato negli ultimi anni anche per fornire assistenza ad anziani, ha chiesto se il governo ha intenzione di introdurre sgravi contributivi e incentivi fiscali a favore di coloro che assumono badanti «valutando a tal fine anche l'estensione alle famiglie degli incentivi all'assunzione di percettori di reddito di cittadinanza, che rappresenterebbe un'ottima misura sia per i datori di lavoro, sia per il bilancio dello Stato».
Il decreto legge 4/2019, nell'introdurre il reddito di cittadinanza, ha previsto un'agevolazione in favore dei datori di lavoro che assumono chi sta percependo l'aiuto. Consiste in uno sgravio contributivo pari all'importo del Rdc percepito e comunque non superiore a 780 euro. Il bonus viene riconosciuto per i mesi ancora non fruiti di reddito (che dura 18 mesi), con un minimo di cinque mensilità.
Il ministero evidenzia sostanzialmente due ostacoli all'estensione dell'incentivo. Da una parte c'è il fatto che il lavoro domestico a fronte delle «particolari caratteristiche fiduciarie di questo tipo di rapporti» non favorisce «la stabilità e la continuità dell'occupazione con particolare riguardo alla possibilità di recesso unilaterale del datore di lavoro». Dunque la linea del governo sembra essere quella di non incentivare il lavoro domestico in quanto non caratterizzato da una stabilità nel tempo. E perché, aggiunge il ministero, i contributi per colf e badanti sono comunque già ora più bassi rispetto a quelli del lavoro ordinario.
Su un altro fronte, la normativa che regola l'incentivo per chi assume un beneficiario del reddito di cittadinanza, richiede il rispetto del regolamento Ue sul de minimis e ciò comporta che il beneficiario dello sgravio contributivo sia un soggetto che esercita un'attività economica. Requisito non posseduto dai datori di lavoro domestico.

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