Domande entro il 9 ottobre per i contributi a favore di progetti regionali per l’inclusione sociale dei soggetti disabili
Con decreto direttoriale 41/77 del 4 agosto scorso, la direzione generale per l'inclusione e le politiche sociali del ministero del Lavoro ha diffuso le linee guida per la presentazione di progetti sperimentali in materia di vita indipendente ed inclusione nella società delle persone con disabilità. La proposta di adesione, per il terzo anno consecutivo specificamente diretta alle Regioni, si incardina sul Programma d'azione adottato con decreto del Presidente della Repubblica del 4 ottobre 2013, in attuazione della Convenzione Onu del 2006 sui diritti delle persone con disabilità.
L'autonomia e l'indipendenza della persona disabile costituiscono una delle priorità del programma, essendo l'oggetto di una delle sette linee di azione previste (specificamente la linea di intervento 3, in materia di politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e l'inclusione nella società per le persone con disabilità). In tale contesto il coinvolgimento dei territori regionali rappresenta un elemento essenziale per favorire l'inclusione sociale dei soggetti disabili, anche in funzione di una auspicabile omogeneizzazione degli interventi di welfare nei diversi territori, tuttora caratterizzati da notevole disomogeneità ( attualmente a titolo di spesa sociale si spendono 282 euro procapite nella Provincia autonoma di Trento e soli 26 euro in Calabria).
In ogni caso la stessa legge 162/1998, nel modificare la legge 104/1992, aveva previsto la possibilità per le Regioni di disciplinare programmi di aiuto a favore di soggetti disabili, «allo scopo di garantire il diritto ad una vita indipendente alle persone con disabilità permanente e grave limitazione dell'autonomia personale nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita».
Gli interventi sono destinati a persone adulte con disabilità (età compresa tra i 18 e i 64 anni), con particolare attenzione ai soggetti in condizione di maggiore bisogno (per condizione familiare, abitativa, economica), e devono avere una durata di 12 mesi. Dalla data di pubblicazione delle linee guida sul sito del ministero del Lavoro (5 agosto 2015) , le Regioni avranno tempo fino alle ore 12.00 del 9 ottobre 2015 (termine improrogabile) per l'invio delle proposte di adesione. La proposta, compilata su supporto elettronico secondo il modello allegato al decreto e firmata digitalmente, deve essere inviata al ministero del Lavoro e delle politiche sociali – direzione generale per l'inclusione e le politiche sociali – divisione IV, mediante posta elettronica certificata all'indirizzo: dginclusione.div4@pec.lavoro.gov.it.
Dopo la valutazione delle proposte si prevede la pubblicazione degli ambiti territoriali ammessi al finanziamento entro il 30 ottobre del corrente anno e l'inizio delle attività entro il mese di gennaio dell'anno prossimo. Ogni progetto riferito a uno specifico territorio potrà beneficiare di un finanziamento massimo pari a 80.000,00 euro da parte del ministero e di un cofinanziamento regionale non inferiore al 20% dell'importo totale del costo complessivo della proposta progettuale. Il ministero del Lavoro stanzierà complessivamente dieci milioni di euro per garantire il finanziamento delle iniziative (quindi sufficienti per almeno 125 proposte di adesione).