Crisi aziendali, in arrivo 50 milioni
Cinquanta milioni per programmi di «riqualificazione e ricollocazione» dei lavoratori del Mezzogiorno coinvolti in situazioni «di crisi aziendale o settoriale». I fondi arriveranno dal ministero del Lavoro, saranno assegnati all’Anpal, la neonata Agenzia nazionale per le politiche attive, che li utilizzerà per facilitare il reinserimento delle persone espulse dai processi produttivi nelle otto regioni meridionali (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).
In alcune bozze del «decreto Sud» che il governo sta preparando (potrebbe approdare al Consiglio dei ministri di domani o ad uno di quelli successivi) è spuntata anche una norma che potrebbe aprire la strada a una nuova modalità di gestione delle crisi d’impresa: l’Anpal dovrà raccordarsi con la regione interessata, e pure con i fondi interprofessionali per la formazione continua, con l’obiettivo di anticipare il più possibile la “presa in carico” del personale in esubero in vista di una nuova occupazione. «La formula è stata sperimentata nei mesi scorsi con la vertenza Almaviva - ha spiegato il presidente di Anpal, Maurizio Del Conte -. Si tratta di un processo integrato di politica attiva che punta a riallineare le competenze dei lavoratori in funzione delle specifiche esigenze del territorio e dei diversi contesti produttivi».
I 50 milioni di euro, stanziati dal dicastero guidato da Giuliano Poletti, arrivano dal fondo per l’occupazione, e potranno essere utilizzati immediatamente, vale a dire già nel corso del 2017.
Il decreto cui si sta lavorando in queste ore palazzo Chigi dovrebbe contenere anche nuove norme sblocca-investimenti. Tra queste, il varo di uno Sportello per interventi strategici nel Mezzogiorno: i privati che hanno presentato istanze per investimenti superiori ai 40 milioni potranno segnalare al ministro per la Coesione territoriale la mancata conclusione nei termini dei procedimenti amministrativi. A quel punto si aprirà un iter accelerato con termine massimo per la conclusione. Se la scadenza non verrà rispettata, potrà essere nominato un apposito Commissario.
Il provvedimento prevede anche la creazione di una Banca delle terre abbandonate o incolte, da dare in concessione a persone con età tra 18 e 40 anni sulla base di un progetto di valorizzazione. Confermata la norma “Resto al Sud” per finanziamenti agevolati a giovani imprenditori e l’istituzione delle Zone economiche speciali con benefici fiscali e semplificazioni per le imprese che investono (si veda Il Sole 24 Ore del 6 giugno). Le Zes dovranno comprendere al loro interno almeno un’area portuale e saranno individuate con successivi decreti attuativi. Le proposte per istituire una Zona speciale potranno essere presentate dalle regioni Campania, Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia e da Abruzzo e Molise limitatamente ad alcune aree previste dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2020.
Il confronto sulla crescita