Contrattazione

Banco Bpm, un investimento che è anche people strategy

di Cristina Casadei

«Pur essendo molto focalizzati nel far funzionare la banca, non abbiamo mai trascurato che per ottenere i migliori risultati bisogna coinvolgere i colleghi e mantenere l’attenzione su di loro: rappresentano il punto di forza della banca oggi e per il futuro». Salvatore Poloni, condirettore generale del Banco Bpm, dove lavorano 24mila bancari, sulla contrattazione di secondo livello racconta uno sviluppo lungo tre direttrici: «C’è il welfare in senso stretto, il wellbeing e la people strategy», dice e per ognuno elenca importanti contenuti, anche perché stiamo parlando di un pacchetto che vale circa il 7% del costo del personale. E che è ancora più importante valorizzare in funzione del senso di appartenenza e della retention, soprattutto dopo la fusione. Accompagnata, tra l’altro, da 300 brand ambassador, che hanno cercato di ricreare un legame forte tra bancari, clienti e territorio. Anche per questo sono state pensate le iniziative di educazione finanziaria in filiale, nate per far crescere la cultura finanziaria e sostenere le persone nel loro lavoro quotidiano, nell’ambito di una visione del benessere professionale molto ampia.

Se ci si ferma al dettaglio lungo la direttrice del wellbeing ci sono l’assistenza sanitaria integrativa e l’educazione alla salute, accompagnata da investimenti sull’attività fisica, come la palestra in sede e le convenzioni, e sull’educazione alimentare, che trova la sua espressione nelle mense del gruppo che hanno distribuito oltre 340mila pasti nel 2017. Nelle città in cui non ci sono mense c’è comunque il buono pasto. Nel welfare in senso stretto ci sono invece la previdenza complementare e una lunga serie di polizze assicurative che coprono i lavoratori su infortuni e invalidità, così come in caso di morte. A questo proposito l’integrativo di Banco Bpm prevede anche la possibilità di usufruire del premio di risultato in welfare, accedendo a una serie di servizi che vanno dalle scuole per i figli fino all’assistenza infermieristica. Per la people strategy una delle iniziative più recenti, che ha favorito il miglioramento del work life balance, è sicuramente l’introduzione del lavoro agile che in questa fase ha 250 adesioni. Sono però la diversity e la genitorialità ad essere considerati le due colonne portanti di questo capitolo che si avvalgono, tra l’altro, anche di un counseling psicologico. Nel primo caso, pur non essendo presente un diversity manager, è comunque previsto un impegno per l’inserimento e il reinserimento di persone con disabilità, mentre nel secondo le iniziative si sostanziano in un percorso che prevede, prima, durante e dopo la maternità un sostegno all’evento che più di altri cambia la vita delle persone. A questo proposito il gruppo ogni anno apre le porte ai figli dei dipendenti a ridosso delle festività natalizie: nel 2017 sono stati coinvolti oltre 5mila bambini e l’animazione è stata affidata a una onlus benefica. Il capitolo della solidarietà è comunque più ampio e ricomprende, tra l’altro, anche le 500 giornate lavorative all’anno svolte presso enti benefici che fanno assistenza ad anziani, disabili o curano la sostenibilità ambientale.

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