Contrattazione

Accordo ponte per le Tlc: dal 2018 aumento di 50 euro

di Andrea Biondi

Proroga dell’attuale contratto al 30 giugno 2018, aumento medio a regime di 50 euro mensili (parametrati al 5° livello) di cui 40 come incremento del minimo tabellare e 10 come elemento retributivo separato (in busta paga per 13 mensilità, ma non utili ai fini del calcolo della maggiorazione e del Tfr) e una tantum di 120 euro in strumenti di welfare (fra cui anche la destinazione al fondo pensione Telemaco). Dall’altra parte, non ci sarà nessuna erogazione per il periodo pregresso di prorogatio del vecchio contratto, scaduto a fine 2014.

Assotelecomunicazioni-Asstel e sindacati di categoria (Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil) hanno siglato ieri un “Accordo di programma” per il rinnovo del contratto collettivo nazionale Tlc. Un accordo ponte, in sostanza, per non far scadere il triennio contrattuale senza effetti per i lavoratori, ma anche un modo per tirare la palla in avanti, confidando in altri mesi di trattative in cui un primo fondamentale step sarà la presentazione della piattaforma sindacale unitaria, entro il 31 marzo.

Da allora ed entro un mese l’associazione che rappresenta le imprese della filiera delle tlc (e che gestisce anche il contratto dei call center) avvierà il confronto per il rinnovo contrattuale che verterà sulla parte economica per il triennio luglio 2018-giugno 2021 oltre che sulla parte normativa. Quest’ultima non è stata del resto toccata dall’intesa raggiunta ieri, ma nell’accordo ponte viene recepito quanto stabilito a maggio 2016 sulle clausole sociali (i passaggi di personale nei casi di cambio d’appalto per i call center in outsourcing). Quest’ultima intesa diventa quindi parte integrante del Ccnl. «Le parti – si legge nel documento finale sottoscritto ieri – si danno atto della reciproca volontà di costruire le condizioni affinchè il rinnovo del Ccnl Tlc possa avvenire in tempi brevi».

In questa cornice, sia dal versante datoriale sia da quello sindacale la scelta dell’accordo ponte per questo Ccnl che interessa 170mila lavoratori è qualificata come un passo opportuno. Niente frizioni fra le parti o all’interno del mondo sindacale. Piuttosto, alla base c’è la crisi che ha attraversato il settore (ricavi giù in Italia di quasi il 16% fra 2012 e 2016 secondo i dati Agcom), ma anche le sfide cui è stato sottoposto e che attendono il mondo delle Tlc, oltre alla «profonda trasformazione che interesserà sempre di più il mercato del lavoro».

Per il vicepresidente di Asstel Francesco Micheli «giungere alla sottoscrizione dell’intesa ha presentato notevoli difficoltà, ma il risultato costituisce un passo in avanti per rivedere in una chiave più dinamica il ruolo del Cncl Tlc». Di «intesa di particolare rilevanza perché disegna un orizzonte nuovo» parla il direttore di Asstel Laura Di Raimondo.

Il rinnovo, spiega una nota Asstel, partirà da 4 principi condivisi fra associazione datoriale e sindacati: impegno a rendere sempre più centrale la contrattazione di secondo livello; individuazione di normative e soluzioni per le attività di customer care; adeguamento del Ccnl alle disposizioni del Testo unico sulla rappresentanza; sostegno all’occupabilità e rioccupabilità.

«Seppur con molte difficoltà – dice Salvo Ugliarolo (Uilcom Uil), è stata evitata una “vacatio” contrattuale che avrebbe creato un pericoloso precedente. In un Paese dove ancora i postumi della crisi sono ben visibili e hanno intaccato pesantemente i livelli occupazionali e dove la politica sembra pensare ad altro, il sindacato riesce a realizzare fatti concreti».

Concorde Vito Vitale (Fistel Cisl): «Dopo la grave crisi del settore per la riduzione dei margini e della redditività, oltre alla deflazione che ha caratterizzato il triennio, con questo accordo si è evitato di perdere un ciclo contrattuale con gravi ricadute sul salario e sui contributi previdenziali dei lavoratori». Con l’accordo ponte, commenta Marco Del Cimmuto (Slc Cgil) «abbiamo inteso costruire una soluzione che permetta un’erogazione economica a vantaggio dei lavoratori e al tempo stesso di creare le condizioni affinché si possa avviare un percorso fra organizzazioni sindacali e Asstel utilizzando un lasso temporale non scoperto da vigenza temporale».

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