Contrattazione

Produttività, sgravi alle imprese

di Claudio Tucci

I premi di produttività avranno un unico tetto a 3mila euro; ma in caso di «coinvolgimento paritetico dei dipendenti nell’organizzazione del lavoro», sui primi 800 euro, scatterà un taglio di 20 punti dell’aliquota contributiva.

L’ultima bozza della “manovrina”, in attesa della sua pubblicazione definitiva, dopo l’ok del Quirinale, conferma la modifica alla normativa sui premi di risultato, con l’obiettivo di allargare la platea di lavoratori che godono di premi di produttività e di aziende che fanno piani di partecipazione.

Del resto, dalla sua reintroduzione, operata dal governo Renzi, la detassazione dei premi di produttività «è stata apprezzata dalle parti sociali - spiega Marco Leonardi, a capo del team economico di palazzo Chigi -. Nell’ultimo anno sono stati oltre 18mila i contratti depositati, interessando circa 5 milioni di lavoratori con premi di produttività di vario ammontare (il premio medio aziendale è stato di circa 1.400 euro, tassato al 10 per cento)».

La novità contenuta nella “manovrina” cambia ora le regole sulla partecipazione dei lavoratori: «Finora - evidenzia Leonardi - un’azienda che adotta un contratto aziendale o territoriale che prevede obiettivi di produttività (o redditività, qualità, efficienza o innovazione) e li realizza a fine anno (misurandoli con criteri quantitativi), può pagare premi di produttività fino a 3mila euro procapite annui che sono tassati al 10% in capo al lavoratore. Le imprese che prevedono piani di partecipazione organizzativa possono pagare premi detassati fino a 4mila euro procapite. Da domani le aziende che prevedranno piani di partecipazione organizzativa potranno pagare premi detassati fino a 3mila euro, ma potranno anche pagare contributi ridotti di 20 punti sui primi 800 euro di premio di produttività. L’esigenza è che il maggior numero possibile di lavoratori possa beneficiare di un salario integrativo detassato, per far questo bisogna che pure le piccole aziende siano portate a contrattare salario di produttività».

La misura ha un costo iniziale di circa 9 milioni di euro l’anno; ma nei fatti è neutra per la finanza pubblica: anziché premiare le imprese che fanno piani di partecipazione organizzativa con la detassazione dei soli premi alti (da 3mila a 4mila euro annui), il premio arriva con l’incentivo economico (taglio di 20 punti di contributi) sui premi bassi fino a 800 euro.

Ma che tipo di partecipazione si dovrà mettere in campo? «Una partecipazione organizzativa - ha aggiunto Leonardi -. Significa che l’azienda deve contrattare la costituzione di gruppi di lavoro nei quali operano responsabili aziendali e lavoratori finalizzati al miglioramento o all’innovazione di aree produttive o sistemi di produzione, e che prevedono strutture permanenti di consultazione e monitoraggio degli obiettivi da perseguire e delle risorse necessarie. Del resto, la partecipazione è sempre più strategica al giorno d’oggi: è il modo in cui si migliora la produttività e si gestiscono i cambiamenti tecnologici di Industry 4.0».

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