Previdenza

Ponte generazionale nella chimica

di Cristina Casadei

Nella bilateralità della chimica farmaceutica fa il suo ingresso un nuovo attore, il Fondo di solidarietà, per supportare il traghettamento verso industria 4.0, in un clima di responsabilità sociale. All’anagrafe si chiamerà Tris che sta per tutele, riqualificazione, innovazione, solidarietà e viene attivato su scelta volontaria di imprese e lavoratori. Dopo il Fonchim (previdenza) e il Faschim (sanità), Federchimica, Farmindustria e Filctem, Femca e Uiltec, l’altra notte, hanno siglato un avviso comune che dà seguito al “Patto per innovazione, produttività, occupabilità e responsabilità sociale”, firmato lo scorso ottobre, in coerenza con quanto previsto dal contratto su welfare contrattuale, bilanciamento delle esigenze lavorative/professionali, formazione, sostegno al reddito.

Il Fondo Tris supporterà la staffetta nelle aziende della chimica e della farmaceutica e, nel suo genere, è da considerarsi un primo caso del manifatturiero. In pratica assicurerà gli assegni integrativi al reddito a chi sceglierà di andare in pensionamento anticipatamente. Come si legge nel documento tecnico, ha lo scopo di individuare soluzioni compartecipate tra azienda, stato e lavoratori per risolvere esigenze di innovazione delle organizzazioni, con un approccio di responsabilità sociale. Il fondo sarà gestito dall’Inps, a seguito della pubblicazione del decreto istitutivo dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia, e i destinatari sono aziende e lavoratori dipendenti, dirigenti compresi, dei settori chimico, farmaceutico, fibre chimiche, abrasivi, lubrificanti, e Gpl.

Venendo alle prestazioni, il Fondo prevede prestazioni cumulabili tra loro e riguardanti tutti i lavoratori, compresi i dirigenti, per erogare un assegno straordinario per il sostegno al reddito ai lavoratori che raggiungano i requisiti previsti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato nei successivi cinque anni, per assicurare ai lavoratori prestazioni ulteriori, rispetto a quelle previste dalla legge, in caso di cessazione volontaria del rapporto di lavoro e infine per contribuire al finanziamento di programmi formativi di riconversione o riqualificazione professionale.

Per il presidente di Federchimica, Paolo Lamberti, «la sigla di questo accordo dimostra, ancora una volta, il ruolo fortemente strategico che le parti sociali del settore chimico assegnano alle relazioni industriali; un “investimento” che ci ha sempre consentito di realizzare, nella contrattazione nazionale e aziendale, scelte realmente utili alle imprese e ai lavoratori. Siamo certi che le Istituzioni coglieranno gli elementi di novità di questa proposta e la renderanno quanto prima disponibile per le imprese del settore». Il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, spiega che «il nostro è sempre stato un settore in rapidissima evoluzione e che necessita di competenze nuove, ma anche molto attento ai collaboratori. Questo è il terzo fondo bilaterale che istituiamo, dopo il Faschim e il Fonchim, ed è l’espressione della nostra attenzione verso due generazioni di lavoratori, quelli che sono vicini alla pensione e le nuove generazioni che faticano ad entrare nel mondo del lavoro».

Soddisfatti anche i sindacati. Nora Garofalo della Femca-Cisl, spiega che «con la costituzione di questo Fondo abbiamo dimostrato che la “staffetta” tra giovani e anziani sui luoghi di lavoro può davvero funzionare, e rappresenta una concreta prospettiva di lavoro per le nuove generazioni, un’occasione da non perdere». Emilio Miceli della Filctem Cgil, parla della «più grande operazione di deroga alla legge Fornero. Un bacino di oltre 230mila lavoratori è potenzialmente interessato ad un’uscita anticipata di cinque anni con tutte le garanzie non solo di legge ma anche integrative da parte delle aziende. Credo si tratti di una misura che supera le stesse disposizioni recenti di legge sulla fuoriuscita di lavoratori in forza del loro lavoro gravoso». Paolo Pirani della Uiltec, infine, aggiunge che «questo accordo fa parte di una stagione che abbiamo già iniziato con il protocollo sulle relazioni sindacali e sui profili del nuovo contratto di lavoro. Abbiamo reso concreta l’idea della staffetta generazionale».

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