Contrattazione

Fratelli Piacenza, bonus da risultati multipli

di Filomena Greco

Un accordo di secondo livello nato in un periodo non brillante, entrato a regime dopo un anno di sperimentazione, che introduce il principio di redistribuzione dei risultati tra gli addetti e che lega premio di produzione e margine operativo lordo dell’azienda. La “scommessa” è nata in seno alla Fratelli Piacenza di Pollone – 216 addetti e un fatturato di 40 milioni – azienda specializzata nella produzione di cashemere nel cuore del distretto del tessile biellese. Obiettivo condiviso di azienda e sindacati era superare il classico indicatore sulla presenza e introdurre un sistema articolato per determinare il premio annuo, basato su tre valori: produttività, qualità e ripresi (pezze che non rispettano gli standard). Sono stati definiti alcuni benchmark, che l’azienda ha trasformato in valori economici di riferimento: al miglioramento di questi valori, metà del beneficio economico viene distribuito ai lavoratori. A questo si affianca il premio annuo di redditività, un valore che deriva dal mol dell’azienda e che funziona come regolatore, dunque incide sul valore del premio di produttività: se si scende sotto la soglia dei tre milioni, il coefficiente diventa inferiore a uno e riduce il premio, se li supera invece il coefficiente migliora l’ammontare del premio, con un range compreso tra i 150 e i 900 euro. «Si tratta di un accordo innovativo, che tiene conto di tutte le componenti aziendali e che per la prima volta nel tessile tiene conto del margine operativo lordo dell’azienda» spiega Sergio Foglia Taverna, direttore generale al momento dell’accordo.

Il primo anno di sperimentazione, il 2014, è andato bene, «grazie al raggiungimento degli obiettivi a cui si è aggiunto un buon margine operativo lordo registrato dall’azienda» spiega Foglia Taverna. Il 2015 ha retto mentre il 2016 probabilmente pagherà meno, i calcoli sono in corso. «Si tratta di un premio molto trasparente – aggiunge Romana Peghini della Cgil di Biella – su cui continueremo a lavorare per migliorare gli indicatori ed eventualmente correggere il tiro». Anche in vista del rinnovo dell’accordo l’anno prossimo. Per la Fratelli Piacenza e per i suoi 200 dipendenti si è trattato di una scommessa centrata sulla volontà di migliorare efficienza e qualità e sulla redditività dell’impresa. Enrico Cavalli della Cgil, tra i firmatari dell’accordo, sottolinea come «per la prima volta si sia usato il criterio ridistributivo, ovvero ciò che l’azienda risparmierebbe dall’assenza di alcuni lavoratori viene distribuito a quelli più presenti. Questo principio, inedito sul territorio, sposa la volontà di premiare la presenza e non punire l’assenza attraverso un taglio lineare».

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