Adempimenti

Lauree brevi per la manifattura

di Maria Piera Ceci e Filomena Greco

Il Politecnico di Torino scommette sulle lauree professionalizzanti e avvia una sperimentazione il prossimo anno accademico. Si inizierà con 50 iscritti, anticipa il rettore Guido Saracco, nell’ambito dell’Ingegneria della manifattura, focalizzata sulla produzione industriale. Tra i settori di riferimento, la meccatronica, l’aerospazio e il biomedicale, partner del Poli sarà l’Istituto tecnico superiore (Its) di Torino specializzato in particolare nei settori aeropsazio e meccatronica. La novità dell’iniziativa di Torino sta nella possibilità, per i ragazzi che frequentano i due anni dell’Its, di poter eventualmente accedere al terzo anno del percorso avviato dal Politecnico. «La nostra ambizione – racconta il rettore Saracco – è di creare le lauree brevi per la manifattura, percorsi destinati a formare tecnici altamente qualificati che possano entrare nelle imprese del territorio». Il tema centrale è quello di saldare i rapporti tra i percorsi di alta formazione e le esigenze delle imprese rispetto a personale tecnico qualificato. Tanto che il progetto messo a punto da Politecnico, Unione industriale di Torino e Its prevede anche una collaborazione, nella fase degli stage e delle esperienze in azienda, con i distretti manufatturieri sul territorio, dall’ingegneria agroalimentare del Cuneese all’industria tessile del Biellese, fino alle materie plastiche della provincia di Alessandria. «Stiamo inoltre studiando un’alleanza – aggiunge Saracco – con la Valle d’Aosta per la meccatronica, con un laboratorio a Pont Saint Martin».

L’idea è quella di condividere docenze, apparecchiature sperimentali per il learning-by-doing. Oltre che, in futuro, anche spazi e sedi visto che le lauree professionalizzanti potrebbero diventare uno dei tasselli del futuro Manufacturing and technology Center di Torino, progetto a cui sta lavorando il presidente degli industriali Dario Gallina, un centro con l’obiettivo di favorire il trasferimento tecnologico e i percorsi di innovazione nelle imprese, che avrà sede negli spazi di Tne, a Mirafiori, con una possibile “appendice” nell’area di corso Marche, cuore del distretto aerospaziale.

Nella pratica, i ragazzi potranno in futuro scegliere fra tre percorsi: il percorso di laurea di tre anni all’interno del Politecnico, frequentare i due anni di ITS con il conseguimento del diploma superiore, o ancora, dopo i due anni di ITS, potranno aggiungere un terzo anno per acquisire una laurea professionalizzante. «Si tratta di percorsi nuovi, molto collegati con gli sviluppi industriali delle imprese, alla stregua di quelli offerti nei paesi del nord Europa» spiega Ermanno Rondi, responsabile del Gruppo tecnico di Confindustria per la Formazione Professionale e l’Alternanza scuola lavoro. Di fatto, aggiunge, «una terza via perché gli Its soffrono di una mancanza di conclusione del loro percorso di studi. Con questa soluzione invece potranno avere una formalizzazione più ampia grazie al conseguimento del titolo di studio». L’iter di riconoscimento formale delle lauree professionalizzanti, a livello nazionale, è ancora in corso, servirà un decreto ministeriale da sottoporre anche al vaglio del Parlamento. Una volta che il quadro normativo sarà completo, «i ragazzi e le famiglie avranno l’opportunità di ottenere una laurea riconosciuta a livello europeo, come esiste già in Germania, nel Regno Unito, in Francia» spiega Rondi.

Un aspetto centrale della questione resta la carenza di figure tecniche altamente specializzate in Italia, rispetto ad altri paesi manifatturieri, e la scarsa presenza nelle imprese italiane di laureati. Rondi parla di una «certa resistenza da parte delle imprese, soprattutto le piccole, ad introdurre laureati in azienda», anche se il settore della meccanica fa parzialmente eccezione, «con un 24% di laureati a fronte però di una percentuale del 40% in Europa». Questa disparità, ne sono convinti gli esperti di Confindustria e il rettore del Politecnico di Torino, dipende anche dal fatto che in Europa esistono le lauree professionalizzanti, dunque il tasso di laureati è più alto – in Germania è il doppio che in Italia – e maggiore è la presenza in azienda.

A fianco del Politecnico in questo progetto c’è la Fondazione Its Aerospazio e Meccatronica Piemonte, 134 iscritti con un indice di occupabilità al 98%. «Insistiamo su due filiere importantissime a livello industriale per la Regione – spiega il presidente Stefano Serra – e immaginiamo in futuro di costruire una cittadella delle lauree professionalizzanti insieme al Poli». La scommessa l’anno prossimo è di arrivare a 200 ragazzi solo nell’Its e di crescere a 300 anche grazie all’effetto traino che potrà svolgere la nuova laurea triennale. «Si tratta di un percorso di integrazione fra il mondo dell’accademia e il mondo degli Its – aggiunge Serra – un gioco di squadra fra imprese, mondo dell’istruzione ed enti territoriali, nell’interesse di tutti. Da un lato, per la docenza frontale il Politecnico di Torino esprime un’eccellenza, dall’altro, per quanto riguarda la parte esperienziale, i laboratori e il sapere del fare, gli ITS riescono ad esprimere una elevatissima qualità».

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