La Scuola Possibile punta sulle «skill» dei bambini
Mancano poche settimane al debutto, eppure già fa parlare di sé come una delle scuole più innovative. Si tratta del progetto Scuola Possibile di Torino, ideata da Laura Milani, direttrice dello Iaad e presidente del Museo del cinema.
Formalmente si tratta di una scuola parentale, dunque riconosciuta dalla normativa italiana: aprirà i battenti il 4 settembre con una classe prima (scuola primaria), composta da 18 bambini. Per loro una scuola senza zaino, senza compiti, senza libri, come la descrive Milani, «dove abbiamo selezionato educatori bilingue e dove italiano, inglese e coding rappresentano non singole materie, ma un approccio base: i bambini saranno trilingue».
La Scuola possibile – 8mila euro all’anno, compreso il costo della mensa – ha sede negli spazi di BasicNet, l'azienda fondata da Marco Boglione, nel quartiere Aurora di Torino, periferia e insieme quartiere laboratorio. «Il nostro obiettivo nei prossimi anni è completare l’offerta formativa con le classi di scuola media e il liceo» spiega Milani.
Quale indirizzo? «Naturalmente il Liceo dell’innovazione. Questa esperienza – aggiunge Milani – nasce dal bisogno e dalla necessità di rispondere ai bisogni formativi e del mondo del lavoro di domani. Abbiamo studiato il format insieme agli esperti di Adecco: vogliamo creare una start up che da Torino possa esportare il modello nelle principali città italiane. Si tratta di un format educativo metropolitano, basato sulle esperienze dirette da parte dei bambini, e il contesto di una città è necessario per garantire esperienze ampie».
La formazione degli educatori sarà a ciclo continuo, mentre il modello educativo è aperto e molto dinamico nel cambiamento.
La flessibilità e le esperienze saranno i valori di base, ribadisce Milani, con una didattica innovativa, che punta a superare la segmentazione verticale dei saperi, valorizzando invece le skills.
«Partiremo il 4 settembre, proprio per garantire ai bambini un approccio graduale.
Durante l’anno, poi, faremo un tempo lungo, con entrata flessibile dalle 8 alle 9 e uscita dalle 16,30 alle 17». Lo sport è un approccio integrato durante la giornata e non focalizzato sulle singole discipline, ma sull’educazione motoria.
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di Filippo Maria Giorgi