Agevolazioni

«Resto al Sud» apre ai professionisti

di Chiara Bussi e Flavia Landolfi

«Estensione ai liberi professioni e innalzamento dell’età dei beneficiari a 45 anni». La ministra per il Mezzogiorno Barbara Lezzi ha scelto la platea del convegno organizzato dal Collegio nazionale degli agrotecnici a Lecce il 21 settembre scorso per annunciare, con un video-intervento, le novità in arrivo sugli incentivi di «Resto al Sud» che finanziano l’avvio di nuove attività nel Mezzogiorno. La proposta, fanno sapere fonti del ministero, sarà presentata nel testo della legge di bilancio 2019 e, se verrà confermata, entrerà in vigore il prossimo 1° gennaio, salvo ulteriori passaggi tecnici.

Una buona notizia per i professionisti italiani: dopo aver superato con molta fatica lo scoglio del riconoscimento della pari dignità rispetto alle imprese nell’accesso ai fondi Ue e al fondo di garanzia per le Pmi, potranno presto contare su un nuovo strumento per finanziare le spese legate all’avvio dello studio in otto regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Un’opportunità finora possibile per i principali settori, da cui però erano esclusi. «Per gli agrotecnici e per tutto il mondo delle professioni può rappresentare una molla importantissima per far partire le attività e creare nuovi studi», dice Roberto Orlandi, presidente del Collegio nazionale agrotecnici, promotore della richiesta di estensione della misura. Il Collegio ha già siglato una convenzione con Invitalia, soggetto gestore della misura, per offrire assistenza gratuita nel territorio agli aspiranti imprenditori. «Per noi -prosegue Orlandi - si tratta innanzitutto di un dovere morale: lo sforzo è quello di mettere a sistema le iniziative per rilanciare l’occupazione». La rete degli agrotecnici conta su 2 o 3 esperti per ciascuna delle regioni interessate dalla misura e fa da collante con Invitalia. «Da aprile scorso a oggi - dice Stefano Bruni, coordinatore di «Resto al Sud» nell’ambito del Collegio - abbiamo raccolto 400 richieste di consulenza: forniamo assistenza e organizziamo eventi informativi».

Dal debutto avvenuto il 15 gennaio scorso, secondo Invitalia sono state approvate 1.387 domande che consentiranno investimenti per 91,3 milioni. Su una dotazione di 1,25 miliardi a valere sul Fondo di sviluppo e coesione sono state finora approvate agevolazioni per 43,05 milioni per un contributo medio di 31.035 euro.

«A nove mesi dal suo avvio - commenta l’ad di Invitalia Domenico Arcuri - «Resto al Sud» è una misura di successo. Il nostro obiettivo è incrementare ancora questa rilevante domanda di sviluppo continuando a sostenere chi vuol realizzare la sua buona idea di impresa, creandosi il lavoro e, spesso, dando occupazione anche ad altri. A casa propria, anziché andare a cercare fortuna altrove». Arcuri sottolinea inoltre «i tempi rapidi» di Invitalia nell’esaminare le domande «ben al di sotto dei 60 giorni, grazie anche alla nuova app che consente ai beneficiari di seguire l’iter in tempo reale».

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