Previdenza

Offerta regionale sempre più in concorrenza

di Francesca Barbieri e Valeria Uva

Da ultimo anche in Sicilia e Calabria sono arrivati gli “assegni” di ricollocazione. E oggi da Nord a Sud praticamente tutte le Regioni hanno un proprio strumento di sostegno alla ricollocazione dei disoccupati. Con un fiorire di iniziative, supportate dai fondi europei, in alcuni casi alternative all’assegno targato Anpal.

Requisiti, dote di partenza e beneficiari sono spesso legati alle specificità dell’economia locale e rivolti a platee mirate. A differenza dell’assegno statale, spesso le Regioni aggiungono a queste misura anche l’incentivo alle imprese che assumono . La Campania, ad esempio, ha inserito tra i destinatari anche i disoccupati senza sostegno al reddito, il Lazio ha destinato a donne con figli minori di 6 anni l’avviso 2016, l’Emilia Romagna ha rivolto il suo bonus a gli over 50 dell’edilizia.

Tra i primi esperimenti c’è la Dote unica lavoro della Lombardia, partita nel 2013, con oltre 155 milioni di sostegni prenotati all’11 settembre. Dai monitoraggi della Regione emerge che su oltre 90mila doti erogate in questa tornata, 4mila si sono già trasformate in contratti a tempo indeterminato, e oltre 13mila a tempo determinato sopra i 6mesi (più altre 32mila con contratti sotto i sei mesi).

Primo parziale bilancio anche in Veneto per Garanzia adulti, partito un anno fa, rivolto ai disoccupati over 50 di lunga durata con un bonus da 900 a 3mila euro a seconda della collocabilità: a metà programma a giugno scorso, su 3.200 persone coinvolte, il 18% era già stato ricollocato. Il Veneto sta poi per varare anche l’ Assegno per il lavoro, aperto a tutti i disoccupati che potranno ottenere direttamente i fondi dal centro per l’impiego, su base personalizzata.

Si avvia a conclusione a dicembre anche il Cris (contratto di ricollocazione Sardegna) destinato a 2.700 disoccupati di lunga durata dell’isola. Di questi, però, poco meno di mille hanno aderito e firmato il piano di reinserimento e tra loro 160 hanno trovato un nuovo impiego. Ma l’esperimento è servito anche ad aumentare la presenza di agenzie per il lavoro sull’isola. In più la Regione ha creato un vero e proprio rating di collocazione, incrociando, tra l’altro, i dati sulla qualità dei servizi, sul numero di ricollocati e sul tipo di contratto. Tutto esaurito invece in Umbria: dal 15 febbraio 2017 la Regione ha sospeso le adesioni al “pacchetto adulti“ «per raggiunti limiti di spesa».

Tra le nuove iniziative c’è il contratto di ricollocazione della Sicilia, partito in estate: qui i disoccupati (con Isee sotto i 20mila euro) sono divisi in 4 fasce di età, ognuna con una propria misura di sostegno. Oltre al bonus per chi riesce a procurare un contratto oltre i sei mesi, la Regione autonoma si distingue dalle altre per un’indennità di partecipazione che viene erogata direttamente al disoccupato.

Ai nastri di partenza anche la Calabria, che ha pubblicato sul proprio portale un avviso di pre-informazione per la propria Dote unica lavoro, in modo da avviare l’accreditamento dei soggetti privati per la ricollocazione. Su questa misura sono stanziati 66 milioni, 12 dei quali riservati a disabili e fasce deboli. Finanziabili servizi per il lavoro, voucher di formazione e tirocini.

Infine, nei giorni scorsi è ripartito con altri 5 milioni il bando del Lazio per il «Contratto di ricollocazione generazioni». La misura è per disoccupati tra i 30 e i 39 anni che, tramite i centri per l’impiego, possono rivolgersi ai soggetti privati accreditati e ottenere servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro (anche autonomo).

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