Rapporti di lavoro

Aree di crisi industriale complessa: risorse inutilizzate destinate alla mobilità in deroga

di Cristian Callegaro

L'articolo 53-ter del decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, ha previsto che le risorse finanziarie di cui all'articolo 44, comma 11-bis, del dlgs 14 settembre 2015, n. 148, così come ripartite tra le Regioni con i decreti del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze, n. 1 del 12 dicembre 2016 e n. 12 del 5 aprile 2017, possono essere destinate, dalle Regioni medesime e per la parte non utilizzata, alla prosecuzione, senza soluzione di continuità, del trattamento di mobilità in deroga, per i lavoratori che operino in un'area di crisi industriale complessa e che alla data del 1° gennaio 2017 risultino beneficiari di un trattamento di mobilità ordinaria o di un trattamento di mobilità in deroga.

Attraverso la circolare n. 13 del 27 giugno 2017 del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, la Direzione generale degli ammortizzatori sociali e della formazione fornisce le relative indicazioni operative cui le Regioni devono attenersi al fine di garantire la regolare applicazione della misura introdotta.

Tale trattamento, concedibile per un massimo di dodici mesi, prescinde dall'applicazione dei criteri di cui al decreto del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il ministro dell'Economia e delle finanze, n. 83473 del 1° agosto 2014 e può essere autorizzato a condizione che ai lavoratori siano contestualmente somministrate le misure di politica attiva individuate in un apposito piano regionale da comunicare all'Anpal e al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Secondo le istruzioni fornite dalla circolare n. 13 del 27 giugno 2017, dovranno essere seguite le seguenti fasi operative:

- prima di procedere a qualsiasi autorizzazione al trattamento di mobilità in deroga, le Regioni devono presentare al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali il piano regionale di politiche attive del lavoro contenente, oltre alle specifiche misure di politica attiva, anche l'elenco nominativo e codice fiscale dei lavoratori interessati, la data di cessazione del precedente trattamento di mobilità ordinaria o in deroga, la durata del trattamento in prosecuzione e il costo dello stesso;

- la documentazione sarà oggetto di esame e valutazione da parte della Direzione generale degli ammortizzatori sociali e della formazione al solo fine della sostenibilità finanziaria del trattamento di prosecuzione della mobilità in deroga. Solo dopo aver ricevuto la comunicazione di accertata sostenibilità finanziaria da parte della scrivente Direzione generale, la Regione potrà procedere ad autorizzare il trattamento.

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