Previdenza

Pensioni più alte ai commercialisti

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di Federica Micardi

La futura pensione dei dottori commercialisti è un po’ più ricca. Ieri i ministeri vigilanti hanno approvato i tassi di capitalizzazione deliberati dalla Cnpadc lo scorso gennaio. Questo significa che gli iscritti a “Cassa dottori” potranno contare su una rivalutazione dei contributi a fini previdenziali per l’anno 2016 del 2,3146% rispetto all’incremento del tasso che opera sulla previdenza pubblica (media quinquennale del Pil) che, per lo stesso anno, si ferma allo 0,4684 per cento. Questo è possibile perché la Cassa ha ottenuto la possibilità di incrementare il tasso di capitalizzazione in relazione al rendimento del patrimonio.

«Questa nuova tecnicalità – spiega il presidente Walter Anedda – ci consente di garantire pensioni sempre più adeguate nel rispetto degli equilibri di lungo periodo, obbiettivo quest’ultimo da cui la Cnpadc non può prescindere e che ci porta a contrastare ogni misura esogena che rischia di alterare tale equilibrio, raggiunto faticosamente con il contributo di tutti gli Associati».

Gli iscritti a Cassa dottori sono quasi 67mila, e il patrimonio dell’ente a fine 2016 ammontava a 6,9 miliardi, in crescita del 7,9% rispetto all’anno precedente; mentre la raccolta contributiva è stata di quasi 774 milioni (+ 3,7%) a fronte di pensioni erogate per un totale di 281,76 milioni (+ 4,6%). Anedda, soddisfatto dell’approvazione ministeriale, sottolinea come l’aver ancorato in modo più sistematico l’importo delle pensioni ai rendimenti degli investimenti responsabilizza ancor più i vertici della Cassa nel continuare a mantenere gli elevati standard professionali raggiunti negli ultimi anni.

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