Previdenza

Modello Toscana per il lavoro

di Claudio Tucci

Assegno “regionale” di ricollocazione. Indennità “di partecipazione” di 500 euro al mese (massimo sei mesi) per aiutare i disoccupati un po’ più in difficoltà. Incentivi ad hoc per le imprese.

Non solo: borse fino a 5mila euro per spingere giovani e non a un’esperienza di lavoro, tirocinio o apprendistato all’estero. Una nuova rete di servizi per l’occupazione, meno dispersiva e con una maggiore integrazione pubblico-privato, composta, sul territorio, da 45 centri per l’impiego e 9 strutture locali.

La regione Toscana presenta oggi, a Firenze, davanti al ministro Giuliano Poletti, il proprio modello di politiche attive: si punta «su uno schema organizzativo e gestionale omogeneo sul territorio in grado di realizzare risultati e strumenti davvero universali», ha sottolineato l’assessore a Istruzione, formazione e lavoro, Cristina Grieco. Si parte con il «piano integrato per l’occupazione», che porta in dote 29,5 milioni. Il 70% delle risorse sono riservate ai lavoratori toscani delle aree di crisi industriale (complessa e non - a partire da Piombino, Livorno, Massa Carrara e Amiata). Il restante 30% andrà a interventi attivati per lavoratori residenti o domiciliati nelle altre aree regionali. Otto milioni serviranno per l’assegno per l’assistenza alla ricollocazione; 14,5 milioni per l’indennità di partecipazione.

Gli ultimi sette milioni di euro vanno agli incentivi all’assunzione di donne over 30, licenziati, giovani laureati, soggetti prossimi alla pensione, disabili, svantaggiati, con contributi per le imprese che li assumono che variano fino ad un massimo di 8mila euro.

Il perno del nuovo sistema toscano restano i servizi per il lavoro: qui si passa da una gestione multiprovinciale a una interamente regionale , dando vita a un modello incentrato sulla governance pubblica, rafforzata dai servizi complementari assicurati dalle agenzie private (all’interno della rete locale dei servizi). Regione Toscana si è dotata, «prima in Italia anche di una “Carta dei Servizi” dei centri per l’impiego per una informazione chiara e trasparente - ha aggiunto Cristina Grieco -. Ogni utente, lavoratore o azienda, potrà inviare suggerimenti di miglioramento, ma anche veri e propri reclami. A ogni rilievo scritto sarà data risposta entro 30 giorni presso l’indirizzo indicato dall’utente».

Nel 2016 i centri pubblici toscani hanno preso in carico 292.804 persone, a cui sono state erogate 971.716 servizi di politica attiva (in media, 3,3 a utente). Spazio anche a 11.533 imprese, che hanno ottenuto 21.390 interventi specialistici (in media, due ad azienda). Grado di soddisfazione? Superiore all’80%, raccontano i dati; anche i contratti attivati non sono stati pochi (a sei mesi dall’ultima azione di politica attiva il 48% è occupato). I centri per l’impiego hanno collaborato pure per Garanzia Giovani: i ragazzi inseriti nel mercato del lavoro sono stati, al momento, 40.961: di questi 5.261 a tempo indeterminato, 5. 452 a termine, 12.242 apprendistati, 18.006 tirocini.

Il pacchetto di misure per il lavoro della regione Toscana si completa con le borse di mobilità «Eures». Le risorse messe a bando tra il 2017 e il 2020 ammontano a quattro milioni (arrivano dal Por Fse 2014-2020) e serviranno a stimolare la libera circolazione dei lavoratori, soprattutto ragazzi. Considerando che si potrà ottenere un finanziamento massimo di 5mila euro, si stima di “incentivare” spostamenti di almeno 800 persone, giovani e non.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©