Lavoro occasionale semplificato e causali in forse per le Agenzie
Nessun ritorno dei voucher, piuttosto qualche limitata estensione del contratto di prestazione occasionale, con l’estensione da 3 a 7 giorni del periodo di tempo in cui è utilizzabile. Riflessione aperta sulla cancellazione della reintroduzione delle causali nella somministrazione, così come sull’attuale formulazione del periodo transitorio. Rimborso dell’incremento contributivo pari allo 0,5% che dal 14 luglio scatta su ciascun rinnovo di contratto a termine, all’impresa che stabilizza a tempo indeterminato. Possibile correzione, tra le misure di lotta alla ludopatia, del limite di un anno posto per i contratti di pubblicità in corso d’esecuzione all’entrata in vigore del decreto.
In visita della scadenza di questa sera per gli emendamenti sono questi alcuni dei correttivi al Dl 87 che la maggioranza si appresta a presentare alle commissioni riunite Finanze e Lavoro della Camera. Si conferma in sostanza l’impianto del decreto anche se nella maggioranza la Lega inizialmente pareva più disponibile a venire incontro alle istanze del mondo produttivo contro l’irrigidimento dei contratti a termine e della somministrazione, con il M5S intenzionato a confermare il testo. Il leader della Lega Matteo Salvini ha sostenuto le ragioni della reintroduzione dei voucher in settori come l’agricotura e il turismo, incassando a parole la disponibilità del viceministro Luigi Di Maio con alcuni “paletti” anti-abusi. Ma negli emendamenti della maggioranza in commissione si punta alla semplificazione di utilizzo dell’attuale strumento, il contratto di prestazione occasionale, piuttosto complicato per gli adempimenti che richiede e scarsamente utilizzato, basti pensare che insieme al libretto famiglia è stato utilizzato al 10 giugno scorso da poco più di 40mila persone. Un emendamento presentato da Salvatore Caiata, del gruppo misto, prevede che le prestazioni di lavoro accessorio entro 7mila euro possano essere rese nel turismo, nella gig economy, tra gli enti locali, per stuart e hostess negli stadi. Contro l’ipotesi della reintroduzione dei voucher in agricoltura i sindacati di settore Fai, Flai e Uila hanno annunciato una mobilitazione il 24-25 e 26 luglio.
Sulla somministrazione sono stati gli stessi sindacati a sollevare critiche all’impostazione del Dl, facendo notare come in nome della lotta alla precarietà si stia contrastando uno strumento di gestione della flessibilità costoso per le aziende, che tutela i lavoratori. Si è dunque aperta una riflessione nella maggioranza, che potrebbe cancellare l’applicazione delle causali per la somministrazione. Mentre resta l’equiparazione tra la somministrazione e la disciplina del contratto a termine. «Il lavoro in somministrazione è un istituto differente e non confondibile con il lavoro a termine. La legislazione europea che lo regola, infatti, è in tutto distinta. Stiamo osservando con attenzione le nuove misure del governo italiano e valutando le eventuali azioni di tutela conseguenti da esperire sul piano europeo», ha fatto sapere Annamarie Muntz, Presidente della Wec, la confederazione mondiale delle Agenzie per il Lavoro.
Si sta ragionando anche su un intervento per mitigare l’impatto della nuova disciplina sui contratti a termine nel periodo transitorio. Secondo l’attuale formulazione, le norme si applicano ai «contratti di lavoro stipulati successivamente al 14 luglio, nonché ai rinnovi e alle proroghe dei contratti in corso alla medesima data».
Pronto l’emendamento per restituire lo 0,5% che l’impresa paga per ogni rinnovo di un contratto a termine, in caso di stabilizzazione. «Il bonus per stabilizzare i contratti a termine è una partita di giro - sostiene Chiara Gribaudo (Pd) - un bluff, la verità è che non c’è nulla per tagliare il cuneo fiscale».