Agevolazioni

I Comuni filtrano esoneri e prestazioni

di Francesca Barbieri

Iscrizione all’asilo nido, mensa scolastica, scuolabus, assistenza domiciliare. E ancora: tassa rifiuti, contributi per l’affitto, residenze per anziani e disabili. Una lista che potrebbe allungarsi ancora, visto che l’Isee è diventato ormai indispensabile per una miriade di servizi e prestazioni sociali che fanno capo ai Comuni.

Dopo la riforma scattata il 1° gennaio 2015 e l’introduzione di nuovi criteri di misurazione della situazione economica delle famiglie, molti sindaci hanno aspettato mesi prima di decidere se rivedere o meno le vecchie soglie di accesso alle prestazioni, perché era difficile prevedere se i propri cittadini sarebbero risultati più ricchi o più poveri.

Il Comune di Torino, ad esempio, solo quest’anno ha cambiato le soglie per le agevolazioni da applicare alla tassa sui rifiuti (Tari): per chi ha un Isee da 0 a 24mila euro sono previste tariffe con riduzioni dell’importo dovuto dal 15% al 40% (tre scaglioni: da 0 a 13mila; da 13 a 17mila; da 17 a 24mila). Le domande di agevolazione sono passate dalle 55mila del 2016 alle 59mila del 2017.

Il Comune di Genova è stato molto cauto nell’introdurre nuove disposizioni per l’accesso e la contribuzione dei cittadini fragili ai servizi sociali. Nel 2016 sono state prorogate le condizioni precedenti, mentre quest’anno sono state ridefinite le soglie Isee per i servizi domiciliari per le persone anziane, con la decisione di applicarle anche ai servizi domiciliari per i disabili. Le nuove soglie hanno debuttato il 1° novembre con una platea di circa 600 famiglie genovesi interessate, ma «con la previsione di una disciplina di transizione per accompagnarle alla nuova modalità» precisano dal Comune ligure.

A Milano le domande di sostegno al reddito finanziate da fondi comunali in base all’Isee sono state 7.305 nel 2017 contro le 5.908 del 2016, tanto che Palazzo Marino ha messo a bilancio per quest’anno la cifra recordi di 38,4 milioni per le prestazioni sociali agevolate, rispetto ai 26,7 del 2016 «In cinque anni - spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino - siamo passati da 18 a 38 milioni di euro in contributi di sostegno al reddito, la cifra più alta in Italia erogata da un Comune».

A Verona, invece, il valore delle agevolazioni per ottenere le tariffe scaglionate per asili nido, refezione e trasporto scolastico ha registrato per l’anno scolastico 2016/17 una battuta di arresto a quota 832mila euro, rispetto alla crescita dell’anno scolastico precedente (948mila euro, +20% sul 2014/15).

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