Previdenza

Rimandato il recupero dello 0,1%

di M.Pri.

Rinviato a inizio 2018 il recupero dello 0,1% delle pensioni pagate nel 2015 . Il conguaglio che sarebbe dovuto scattare quest’anno, in un massimo di quattro rate a partire da aprile come già comunicato dall’Inps, dunque non verrà effettuato.

La proroga ha un impatto di 208 milioni di euro sul bilancio dello Stato, che viene compensato con 60 milioni prelevati dal Fondo sociale per occupazione e formazione, 47 milioni presi da risorse per servizi e politiche attive del lavoro, 60 milioni dal Fondo per esigenze indifferibili, mentre 41 sono maggiori entrate derivanti da pensioni più “ricche”.

Dal punto di vista pratico, i pensionati non dovranno restituire lo 0,1% di quanto incassato nel 2015, pari, per esempio, a complessivi 13 euro a fronte di un assegno mensile di mille euro.

Il recupero verrà effettuato «in sede di rivalutazione delle pensioni per l’anno 2017», quindi a gennaio 2018. Sempre che non arrivi un’ulteriore proroga. Del resto già la scadenza di quest’anno è frutto della proroga del termine originariamente previsto per gennaio 2016.

Il gap dello 0,1% è stato generato dalla differenza tra l’adeguamento all’inflazione provvisorio (+0,3%) e definitivo (+0,2%) applicato nel 2015 sulla base della variazione dei prezzi del 2014. Poiché a inizio 2016 gli importi delle pensioni non sono cresciuti, a causa dell’inflazione negativa registrata l’anno precedente, per non ridurre gli assegni è stato deciso di rinviare il conguaglio di un anno. Tuttavia la stessa situazione si è ripresentata all’inizio di quest’anno e di conseguenza si è rimandato di altri dodici mesi il prelievo.

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