Contrattazione

Alle Fs staffetta per mille giovani

di Giorgio Pogliotti

Con l’accordo tra Fs e sindacati prende il via un’operazione di ricambio generazionale tra i ferrovieri: circa mille dipendenti potranno andare in pensione con tre anni di anticipo, e saranno sostituiti da altrettanti giovani che verranno assunti. Le uscite anticipate saranno autofinanziate dal Fondo bilaterale per le prestazioni solidaristiche straordinarie, che ha una dotazione di 124.419.590 euro.

L’intesa che sterilizza l’impatto della legge Fornero che ha alzato i requisiti per la pensione dei ferrovieri, è stata firmata dalle Ferrovie dello Stato italiane, dalle società Rfi, Trenitalia e Mercitalia Rail, con Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, UglfTaf, Fast mobilità e Orsa ferrovie. Si applica al personale utilizzato nelle attività d’esercizio che su base volontaria potranno andare in pensione tre anni prima la maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata: sono coinvolti 330 dipendenti di Rfi (personale della manutenzione infrastrutture, della circolazione e manovra); 590 dipendenti di Trenitalia (addetti alla manutenzione dei rotabili, della manovra e della formazione treni, personale della vendita e assistenza alla clientela, personale di macchina); 80 di Mercitalia (personale di macchina, tecnici polifunzionali, addetti alla manutenzione rotabili, manovra e formazione treno). «Sarà coinvolto il personale operativo d’esercizio - spiega il direttore delle risorse umane del gruppo Fs, Mauro Ghilardi - che negli anni è stato penalizzato dalle modifiche dei requisiti stabilite dalle diverse normative pensionistiche».

L’intesa diventerà pienamente operativa dopo l’emanazione di un decreto interministeriale (i requisiti dovranno essere maturati in un periodo non superiore a 36 mesi dall’entrata in vigore del decreto). «L’operazione è autofinanziata - aggiunge Ghilardi - con le risorse del fondo di solidarietà accantonate nel corso degli anni, saranno utilizzate dall’azienda per un’operazione meritoria anche dal punto di vista industriale. Si consideri che l’età media nel gruppo è di 49 anni, oltre il 50% dei dipendenti ha più di 50 anni, il 10% supera i 60 anni».

L’accordo fissa una serie di scadenze nell’attuazione del piano di ringiovanimento. Entro il 28 febbraio le società interessate dovranno emanare le manifestazioni d’interesse per costituire i bacini di personale che su base volontaria chiederà l’accesso alle prestazioni straordinarie del fondo. Entro il 31 marzo gli interessati dovranno inviare le domande di adesione su un apposito fac-simile, poi entro il 15 maggio verranno costituiti i bacini di candidati per l’acquisizione dal mercato delle professionalità necessarie. Soddisfatti i sindacati: «Abbiamo dimostrato - commenta il segretario nazionale della Fit-Cisl Salvatore Pellecchia - che con la contrattazione si può mitigare l’impatto della legge Fornero, aiutando chi ha diritto ad andare in pensione, e assicurando circa mille assunzioni vere ai giovani. In Fs ora è possibile un ricambio generazionale pagato interamente dall’azienda e dai lavoratori». Sulla stessa lunghezza d’onda Franco Scafetti (Filt-Cgil): «Si abbassa l’elevata età media degli addetti, dando una risposta, anche se parziale, alle esigenze pensionistiche di quei lavoratori come macchinisti, capitreno e addetti alla manutenzione soggetti a turni pesanti e penalizzati dalla legge Fornero. Si arricchisce il percorso di assunzione di giovani che vogliono inserirsi nel mondo del lavoro, già avviato con altri precedenti accordi in Rfi e Trenitalia».

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