L'esperto rispondeRapporti di lavoro

Sì al buono pasto solo per alcune categorie di lavoratori

di Alberto Rozza

La domanda

Un’azienda ha due distinte categorie di dipendenti, per orario di lavoro svolto: la prima categoria di lavoratori è quella che effettua orario lavorativo 8/17 con pausa intermedia di un’ora per il pasto, la seconda categoria è quella che lavora su tre turni (6/14, 14/22, 22/6) che non ha la pausa di un’ora per il pasto. Per la prima categoria di lavoratori l’azienda ha attivato un servizio di mensa interna, i secondi, invece, non avendo la pausa di un’ora non possono beneficiare della servizio mensa. È possibile erogare dei buoni pasto esenti ai soli lavoratori che effettuano i turni 6/14, 14/22 e 22/6?

La risposta è positiva. Infatti il Ministero delle finanze (circ. 326/1997) ha precisato che il legislatore (e più precisamente l'art. 51, c. 2, lett. c) del TUIR) non ha dettato regole particolari in merito alle diverse opzioni disponibili per escludere il pasto del dipendente, in tutto o in parte, dalla formazione del reddito. Pertanto, continua la circolare, il datore di lavoro è libero di scegliere la modalità che ritiene più facilmente adottabile in funzione delle proprie esigenze organizzative e dell'attività svolta e può anche prevedere più sistemi contemporaneamente. Per far comprendere meglio, a titolo esemplificativo, lo stesso Ministero delle finanze prevede che è possibile istituire il servizio di mensa per una categoria di dipendenti, il sistema dei ticket restaurant per un'altra categoria e provvedere all'erogazione di una indennità sostitutiva per un'altra ancora, oppure è possibile istituire il servizio di mensa e nello stesso tempo corrispondere un'indennità sostitutiva o i ticket restaurant ai dipendenti che per esigenze di servizio non possono usufruire del servizio mensa.

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