Dall’asilo alla sanità l’esperto per i piani
«Spese sanitarie, assistenza, bonus asili nido e baby sitter, ma anche buoni acquisto o borse di studio per i figli: sono alcune soluzioni per convertire in parte o in toto i premi di produttività in servizi», spiega Giovanni Marcantonio, professionista attivo a Torino e formatore in welfare aziendale per la Fondazione Studi dei consulenti del lavoro. «Si tratta di strumenti - prosegue - le cui possibilità di impiego sono state ampliate dalla legge di bilancio 2016, che hanno grande appeal per le aziende e convengono in termini fiscali anche ai lavoratori, visto che non sono imponibili».
Per fare piani welfare mirati occorre realizzare dettagliate analisi di fabbisogni e caratteristiche della forza lavoro: ed è questo uno degli aspetti al centro dei percorsi di formazione dedicati ai professionisti. «Il consulente del lavoro - sottolinea il formatore - è predisposto per questo tipo di attività perché ha conoscenze sia previdenziali che fiscali e, spesso, elaborando i listini paga, già possiede informazioni avanzate sui dipendenti di un’impresa».
Non manca la concorrenza, avverte Marcantonio: «Attratti dai crescenti spazi di mercato sono molti i soggetti che si sono lanciati in queste attività, dalle aziende che emettono buoni pasto alle banche. I professionisti, tuttavia, hanno le carte in regola per essere protagonisti».