Contrattazione

Contratti a tempo determinato: quattro regimi in cinque mesi

di Francesca Barbieri e Valentina Melis


Parola d’ordine: controllare bene le date. Di assunzione, scadenza e proroga. Per i contratti a tempo determinato - che riguardano oltre tre milioni di lavoratori - si possono infatti contare ben quattro sistemi di regole diversi nell'arco di cinque mesi. È l'effetto del decreto estivo (Dl 87/2018) e delle successive correzioni previste nel disegno di legge di conversione, ora all'esame del Senato per il via libera definitivo. Un intreccio di regole che porterà i datori di lavoro interessati a questa formula contrattuale a dover valutare con attenzione ogni singolo caso, considerando come punto di partenza la data di assunzione del lavoratore per non commettere errori.
Le date spartiacque
Le date chiave da considerare sono due:il 14 luglio, quando è entrato in vigore il decreto estivo, introducendo la stretta sui rapporti a termine, cioè la proroga con causale se la durata del contratto supera i 12 mesi, la durata massima dei rapporti a termine di 24 mesi (anziché 36) e l'aumento dello 0,5% dei contributi sui rinnovi contrattuali;il 31 ottobre, fine del periodo transitorio previsto con il Ddl di conversione. In pratica, le nuove regole si applicano ai contratti a termine stipulati dal 14 luglio ma sono invece esclusi i rinnovi e le proroghe avvenuti entro fine ottobre, per garantire una tutela ai contratti in corso.
I quattro regimi
Queste due date segnano i confini dei diversi regimi che caratterizzano i contratti a termine fra luglio e novembre: ai contratti stipulati prima del 14 luglio si applicano le vecchie regole del Jobs act (Dlgs 81/2015): tetto di 36 mesi e niente obbligo di causale.Poi ci sono i contratti stipulati dopo il 14 luglio ed entro la data di entrata in vigore della legge di conversione del Dl 87/2018 (presumibilmente entro il 10 agosto), che secondo i casi potrebbero cadere nel nuovo regime transitorio previsto dalla legge di conversione. C'è poi il binario dei contratti stipulati tra la data di entrata in vigore della legge di conversione e il 31 ottobre, che sul fronte delle proroghe e dei rinnovi seguono le vecchie regole.Infine, dal 1° novembre, assunzioni, rinnovi e proroghe seguiranno tutti le nuove regole.La lettura degli esempi riportati qui sotto dà un'idea della valutazione attenta che i datori dovranno fare in relazione a ciascun caso.Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha annunciato l'arrivo di una circolare ministeriale per chiarire l'applicazione del periodo transitorio. Resta il fatto che la circolare è un atto amministrativo, senza la forza di una legge. Non può incidere, cioè, su quanto decideranno i giudici nelle eventuali liti fra aziende e lavoratori legate all'applicazione delle causali


Attenzione alle date

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