Adempimenti

Centri per l’impiego più legati alle agenzie

di Giorgio Pogliotti

Per avere servizi al lavoro efficienti è essenziale la collaborazione pubblico-privato tra centri per l’impiego e agenzie per il lavoro. È il messaggio che arriva dall’assemblea nazionale di Assolavoro, per voce del presidente Alessandro Ramazza, secondo cui il proposito del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, di rafforzare i centri per l’impiego «è un obiettivo che condividiamo in pieno. In tutta Europa, laddove sono più forti i centri per impiego pubblici, hanno un maggior ruolo le Agenzie per il lavoro. A dimostrazione che la rete e la collaborazione è un valore per le persone e per la società».

Il disegno del governo è stato ribadito dal sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon:«noi vogliamo potenziare i centri per l’impiego per renderli più efficienti e le agenzie del lavoro possono svolgere un’attività in sinergia con il pubblico». Per le agenzie di somministrazione va arginato il rischio che le inefficienze di alcuni operatori determinino a cascata effetti negativi sul tutto il sistema, quindi è fondamentale che i 2 miliardi annunciati dal governo servano per far compiere un salto di qualità ai Cpi nella digitalizzazione, con assunzioni di personale qualificato.

«La riforma dei Cpi è sacrosanta, ma serve un piano, le risorse vanno allocate solo dopo aver immaginato come destinarle, per quali funzioni e per quale governance altrimenti rischiamo di aumentare solo le inefficienze», è il monito del presidente di Anpal, Maurizio Del Conte. Il presidente di Inapp, Stefano Sacchi ha sottolineato il fattore tempo, perchè «la riforma dei Cpi darà fisultati solo nel medio periodo», dunque - ha aggiunto Renata Polverini (Fi) «è fondamentale l’integrazione, specie nelle regioni del sud dove il sistema pubblico è inefficiente».

Quanto agli abusi nella somministrazione che il ministro Di Maio nell’intervista di ieri al Sole-24 ore ha detto di voler contrastare, Ramazza ha citato «gli abusi da parte di agenzie estero vestite, di coperative spurie con 300mila occupati che hanno scarse tutele e retribuzioni più basse del 20% rispetto ai Ccnl, l’intermediazione attraverso operatori non qualificati e non iscritti all’albo», tutti fenomeni «che denunciamo da tempo e che vanno contrastati con l’azione degli ispettori del lavoro».

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