Previdenza

Lavoro: decreto da 1 miliardo per il Fondo nuove competenze

di Giorgio Pogliotti

In arrivo 1 miliardo per la tranche 2022 del Fondo nuove competenze: il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha firmato il decreto che è in attesa di essere firmato anche dal titolare del Mef, per consentire all’Anpal di pubblicare entro ottobre l’avviso che permetterà alle aziende di candidare i loro progetti. Il via libera, atteso da tempo dalle parti sociali, ha avuto una gestazione piuttosto lunga ed ha incontrato la contrarietà delle Regioni (con un parere negativo in sede di Conferenza Stato regioni dell’8 settembre non vincolante per il Governo). I contributi andranno ai datori di lavoro privati che entro dicembre 2022 potranno stipulare accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro, per consentire la partecipazione a specifici percorsi di formazione dei lavoratori. Il Fondo rimborsa il costo, comprensivo dei contributi previdenziali e assistenziali, delle ore di lavoro ridotte, destinate alla frequenza di corsi per lo sviluppo delle competenze (con un numero massimo di 250 ore per ogni lavoratore). Rispetto allo scorso anno il Fondo non coprirà più la totalità dei costi, ma il 100% dei contributi assistenziali e previdenziali (al netto degli eventuali sgravi contributivi fruibili nel mese di approvazione dell’istanza di accesso al Fondo) e il 60% della retribuzione oraria delle ore destinate alla formazione.

Un’altra novità è la premialità per chi intraprende percorsi di riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario: in caso di accordi che prevedano, oltre alla rimodulazione dell’orario finalizzata a percorsi formativi, anche una strutturale riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione complessiva, la quota di retribuzione finanziata dal fondo sarà pari al 100%. Viene introdotta anche maggiore selettività rispetto allo scorso anno: negli allegati al decreto vengono indicati i profili delle competenze digitali e green, i due assi di sviluppo del Pnrr, che i datori di lavoro potranno formare con la copertura delle risorse del Fondo. I fondi interprofessionali costituiranno il canale di accesso privilegiato al Fondo Nuove Competenze. Per i datori di lavoro che non hanno fondi interprofessionali, la formazione dovrà essere erogata da enti accreditati a livello nazionale o regionale. Non potrà essere soggetto erogatore della formazione la medesima impresa che ha presentato istanza di accesso al Fondo.

Le richieste d’accesso al Fondo - ideato nel 2020 dall’ex ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e confermato dall’attuale ministro Orlando-, alla scadenza del 30 giugno 2021 per gli accordi collettivi hanno di gran lunga superato i 730 milioni inizialmente disponibili. Un anno fa si è aggiunto 1 miliardo di euro con l’approvazione in Commissione Europea della riprogrammazione del Pon Spao legata alle risorse React-Eu, a cui si sono aggiunti 600 milioni di euro assegnati da provvedimenti legislativi lo scorso dicembre. In totale dalla sua istituzione il Fondo ha avuto 2,330 miliardi di euro.

La platea complessiva coinvolta finora è di 14.223 aziende per 708.821 lavoratori e 93,6 milioni di ore. Le domande ammesse, in seguito a diverse riaperture di istruttoria da parte del commissario straordinario dell’Anpal, Raffaele Tangorra, nel 2022 impegnano circa 631 milioni di euro e resta disponibile 1 miliardo di euro.

«Abbiamo lavorato a lungo in questi mesi - sottolinea il ministro Orlando - attraverso un percorso di dialogo con le parti sociali, a questo strumento importante per affrontare le sfide delle transizioni digitale ed ecologica, con un investimento sulle competenze e sul loro aggiornamento, per difendere i posti di lavoro e far crescere la produttività delle aziende».

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