Previdenza

Il rischio del cumulo sui conti delle Casse

di Francesca Barbieri, Bianca Lucia Mazzei e Valeria Uva

Sono più di 430mila i professionisti interessati al cumulo gratuito per sommare più spezzoni “contributivi” maturati in Casse diverse o all’Inps e arrivare alla pensione di vecchiaia ordinaria o anticipata. Ma a distanza di 10 mesi dall’avvio (reso possibile dalla Manovra 2017), alle 15 Casse principali sono arrivate meno di mille domande.

Il gap tra richieste reali (677) e potenziali è ancor più evidente considerando le doppie posizioni aperte in tutte le Casse: potrebbero essere oltre 650mila compresi i cosiddetti “silenti”coloro cioè che hanno meno di 20 anni di contributi, o che hanno smesso di versare. Duecentomila in più rispetto alle doppie posizioni segnalate dalle Casse interpellate dal Sole 24 Ore.

Per questa misura il Governo stimava un potenziale di 48mila domande annue e una “spesa” di 98 milioni nel 2017. Ma quest’anno neanche un euro sarà speso perché il cumulo non è ancora partito.

Nonostante vari incontri tra le Casse, Adepp e Inps e due circolari (l’ultima, la 140 del 12 ottobre scorso ha tracciato il percorso dei pagamenti «progressivi») non si è ancora fatta chiarezza. Restano dubbi su perequazione e integrazione al minimo, così come sono da adottare molte delibere di recepimento.

L’impatto economico

Numeri potenziali così elevati preoccupano alcune Casse. «L’impatto economico ci sarà - preannuncia il presidente di Cassa forense, Nunzio Luciano - ma dipenderà dal successo dell’istituto. Se tutti i 52mila avvocati potenzialmente interessati si dovessero attivare, i costi per noi potrebbero essere sensibili». «La prima valutazione - continua Luciano - sarà fatta con il bilancio tecnico di fine anno, ma servirebbe un intervento legislativo chiarificatore». Per gli avvocati i fattori che possono far lievitare le erogazioni sono due: la pensione a chi non ne avrebbe avuto diritto poiché non arriva a 5 anni di contributi, e il passaggio al sistema retributivo per gli iscritti che, grazie al cumulo, raggiungono i 33 anni di versamenti.

Un potenziale di oltre 18mila iscritti con doppia contribuzione per i consulenti del lavoro di Enpacl. Ma anche con un’adesione al 100% l’impatto secondo l’ente dovrebbe «fermarsi » a 500 milioni, da spalmare su 50 anni. «In alcuni casi - aggiunge il direttore Fabio Faretra - Enpacl potrebbe addirittura risparmiare perché se è vero che l’ente pagherà in anticipo è altrettanto vero che pagherà meno, essendo una quota ora a carico dell’Inps».

Più tranquilli i commercialisti e gli esperti contabili che hanno ricevuto meno di 20 domande su una platea di circa 10mila doppi iscritti. Un numero, fanno sapere della Cassa, che include molte persone che, grazie a carriere più lineari, hanno già maturato i requisiti per andare in pensione secondo le regole della Cassa e sono quindi poco interessati al cumulo.

Nessuna manovra (almeno per ora) anche per Cipag (geometri): «In base a una stima di massima, suscettibile di variazioni, prevediamo un incremento dell’onere previdenziale di circa 200mila euro annui che, per ora, non rende necessarie misure di riequilibrio» rassicura il presidente Diego Buono.

Nessun problema, invece, per le Casse giovani, nate da vent’anni e basate sul solo sistema contributivo. Anzi in alcuni casi (periti industriali, biologi e infermieri) il cumulo con Inps potrebbe posticipare i pagamenti, che scatterebbero con i requisiti più elevati dell’ente pubblico.

I prossimi passaggi

Inarcassa e Cassa forense hanno già varato le delibere. Spiega Giuseppe Santoro, presidente della Cassa di architetti e ingegneri: «L’uscita della circolare Inps ci ha finalmente consentito di definire requisiti e metodo di calcolo».

L’Enpav (la cassa dei veterinari) ha varato la propria delibera a fine settembre, mentre l’Enpaf (farmacisti) lo farà questa settimana. In entrambi i casi la possibilità di avere posizioni contributive parallele farà sì che il ricorso al cumulo avverrà soprattutto per il pensionamento anticipato. «Le nostre annualità - spiega il direttore dell’Enpaf, Marco Lazzaro - serviranno soprattutto per raggiungere i minimi Inps. Il cumulo permetterà di andare in pensione anticipata, opportunità che non prevedevamo». Così anche per i veterinari. «Mi aspetto che il 90-95% delle domande riguardi la pensione anticipata - dice Giovanna Lamarca, direttore generale dell’Enpav -. La possibilità di avere una contribuzione parallela comporta che la maggior parte degli 8mila veterinari potenzialmente interessati al cumulo lo utilizzerà solo per ritirarsi prima». Sempre in ambito sanitario, tra gli oltre 360mila medici e dentisti iscritti all’Enpam, la potenziale platea del cumulo è di 131mila iscritti che - precisano dalla Cassa - comprende anche i periodi coincidenti (conta una volta sola), che nelle Casse sanitarie sono molto frequenti perché non c’è il divieto della doppia iscrizione.

Lo sblocco reale

L’avvio effettivo dei pagamenti dipende però dalle convenzioni che l’ Inps dovrà stipulare con le Casse per disciplinare sia il trasferimento dei dati che delle quote di competenza delle Casse. L’erogatore finale è infatti l’Istituto di previdenza. Ma il dialogo deve ancora partire.

Leggi le regole del cumulo Cassa per Cassa

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