Contrattazione

Case ai dipendenti e doposcuola nel welfare Orogel

di Carlo Andrea Finotto

«Se il personale sta bene ed è contento anche la produttività e i risultati dell’azienda stanno meglio». Le parole di Bruno Piraccini, amministratore delegato di Orogel chiariscono bene il pensiero che sta dietro alle iniziative di un gruppo specializzato nella produzione e distribuzione di ortofrutta surgelata e fresca, che si avvia a chiudere l’anno con una crescita dell’8% sul fatturato aggregato – 633 milioni nel 2016 – e di oltre 10 punti sulla divisione surgelati (265 milioni in undici mesi).

«Ogni anno investiamo dal 5 al 7% degli utili dell’azienda in azioni di welfare – spiega Piraccini – una quota che si traduce in un milione di euro circa in iniziative in favore dei dipendenti. Altrettanto mettiamo in campo come Fondazione Orogel, operativa dall’1 gennaio 2016 e finalizzata in attività in favore del territorio».

Il milione destinato ai lavoratori del gruppo si traduce in quattro filoni svincolati dal contratto integrativo aziendale codificato – quest’ultimo prevede un premio produzione compreso tra il 60 e il 100% dello stipendio lordo mensile – e vanno degli inteventi di social housing al buono libri di 80 euro per i dipendenti con figli in età scolare, dai prestiti agevolati alla creazione di una struttura per il doposcuola. «Per i nostri dipendenti cesenati che hanno esigenze di questo tipo – racconta l’amministratore delegato – abbiamo già realizzato 9 appartamenti in social housing e altrettanti li stiamo realizzando». I prestiti agevolati che il gruppo romagnolo mette a disposizione variano a seconda delle esigenze dei singoli «e possono essere a tasso zero o al massimo dell’1%» spiega Piraccini. A queste misure si aggiungerà, a partire dalla prossima estate, una struttura che sarà gestita da una cooperativa di insegnanti ed educatori per il doposcuola «per venire incontro ai dipendenti che non hanno la possibilità di stare con i figli e non possono permettersi soluzioni alternative. La struttura sta sorgendo nell’area dello stabilimento di Cesena e ospiterà inizialmente un’ottantina di bambini e ragazzi dall’asilo fino alle medie. «L’iniziativa – chiarisce Bruno Piraccini – si estenderà a tutto l’anno scolastico a partire dal prossimo autunno e l’idea è, in futuro, di realizzare una struttura ad hoc, anche in collaborazione con altre aziende che abbiano esigenze analoghe».

Il gruppo, che festeggia proprio quest’anno 50 anni di vita, punta anche decisamente sul fronte dell’innovazione con un piano di investimenti che accelera rispetto ai 20 milioni annui consolidati: salgono a 100 milioni nel triennio 2017-2020. Una cinquantina di mlioni servono a completare il nuovo edificio di Cesena, che, come spiega l’ad, «occupa un’area di un ettaro, con un’altezza di 30 metri, e ospiterà una volta in funzione magazzini intelligenti in grado di ricevere le materie prime surgelate (l’azienda ha altri due poli industriali a Ficarolo, in provincia di Rovigo, e a Policoro, in provincia di Matera) pronte da confezionare, assemblare e spedire». Il nuovo impianto sarà pronto nell’arco di un anno e sosterrà la crescita del gruppo, concentrata prevalentemente sul mercato nazionale. «All’estero fatturiamo circa il 5% del totale e ci concentriamo solo su mercati di nicchia e specialistici» puntualizza Bruno Piraccini.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©