Rapporti di lavoro

Sempre più geometri specializzati nel Fisco

di Francesco Nariello

Dalle detrazioni fiscali alle successioni, dal calcolo di Imu e Tasi a trasferimenti immobiliari e locazioni, fino alla redazione della dichiarazione dei redditi. Sono alcune delle attività che possono essere svolte dal geometra fiscalista, figura specializzata che unisce alle prestazioni tecniche tipiche della categoria le competenze professionali necessarie a fornire ai propri clienti anche un’assistenza fiscale.

In tempi di crisi dell’edilizia, con il calo delle opportunità legate alle nuove costruzioni, sono sempre di più i professionisti legati al mondo immobiliare che cercano nuove occasioni di lavoro. E che sono disposti a intraprendere specifici percorsi di formazione per acquisire il know how utile ad ampliare la propria offerta di servizi. È il caso dei geometri che decidono di specializzarsi sul fronte fiscale, distinguendosi dal profilo classico della professione e puntando a introdurre un valore aggiunto alle proprie prestazioni, anche rispetto a quelle proposte - in casi analoghi - da altre categorie come, da una parte, gli architetti e, dall’altra, i commercialisti (o gli stessi Caf).

Categoria in crescita

Una scelta adottata, negli ultimi anni, da un numero crescente di professionisti. Secondo i dati forniti da Agefis - l’associazione dei geometri fiscalisti, nata nel 2012 con lo scopo di assistere e formare la categoria in ambito fiscale - si occupano della materia tributaria sui fronti “immobiliare e reddituale”, in modo più o meno ampio, circa 12mila geometri, più del 10% degli oltre centomila iscritti all’Albo nazionale - con un trend di crescita pari al 16% lo scorso anno (ma anche del 12% nel 2016 e del 10% nell’anno precedente).

Il geometra fiscalista - spiega Mirco Mion, presidente Agefis - «è una figura multidisciplinare che fonde l’anima tecnica immobiliare e quella fiscale, per quanto concerne i servizi alle persone fisiche -. È in grado, infatti, di dare risposte al contribuente rispetto alle scelte legate a operazioni come compravendite, trasferimenti, locazioni, successioni, oppure detrazioni per ristrutturazione o efficientamento energetico, verificando anche elementi come la capienza Irpef. E che, allo stesso tempo, opera da centro raccolta Caf, con la possibilità di redigere in autonomia dichiarazioni dei redditi: modello 730, Isee, Red».

Il percorso formativo

Ma come si diventa geometri fiscalisti? Dopo il diploma (o laurea triennale) e l’abilitazione a svolgere la professione, bisogna necessariamente frequentare corsi specifici sui principali argomenti di matrice fiscale. A proporre un percorso di formazione definito e certificato, che punta a garantire la trasparenza delle competenze acquisite, è la stessa Agefis con un programma di specializzazione strutturato in cinque corsi base sulle tematiche principali (locazione, detrazioni fiscali in edilizia, successioni, trasferimenti, fiscalità immobiliare dal catasto al fisco) più uno specifico sulla fiscalità reddituale (assistenza Irpef) che include tre moduli online. L’intero percorso ha una durata di 55 ore e può essere concluso nel corso di due anni: alla fine c’è un test conclusivo, il cui superamento consente di ottenere la certificazione Agefis di geometra fiscalista.

I professionisti - dice Mion - «si stanno rendendo conto che le opportunità di risollevare il fatturato degli studi si lega sempre di più alla fornitura di nuovi servizi». Specializzarsi in ambito fiscale può essere remunerativo «e consentire di aggiungere al proprio reddito trai 10mila e i 30mila euro l’anno». Ad oggi, sono oltre 3.700 i geometri fiscalisti abilitati da Agefis, in crescita costante negli ultimi anni.

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