Rapporti di lavoro

Intesa alla Alstom, riqualificazione per i licenziati

di Cristina Casadei

Con un incentivo di 24 mensilità e un programma di politiche attive per la loro ricollocazione, gli ex-lavoratori di Alstom power Italia della sede di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, voltano pagina. È passato oltre un anno dall’annuncio del piano di ristrutturazione della multinazionale e dall’inizio dell’occupazione del sito. La vertenza, molto complicata, si è sbloccata l’altra notte in prefettura a Milano, con la sigla del protocollo d’intesa tra Alstom power Italia, Fiom, la Rsu di Alstom power, il Comune di Sesto San Giovanni e la Regione Lombardia.

L’obiettivo è la ricollocazione del personale ex Alstom Power Italia, già impiegato nel sito, che da più di dieci mesi, dopo il licenziamento, era in assemblea permanente per chiedere a Ge di trovare nuovi soggetti industriali che propongano un’alternativa occupazionale ai lavoratori. Il piano definito dalle parti prevede il riconoscimento in favore degli ex dipendenti (51) che avevano impugnato il loro licenziamento (il contenzioso era stato portato avanti al Tribunale di Monza) di 24 mensilità di retribuzione globale che verranno riconosciute entro fine agosto 2017 nella misura dell’80% ed entro fine novembre per la restante parte. Questo comporterà «l’immediata cessazione dell’occupazione del sito produttivo di Sesto San Giovanni e l’impegno a non porre in essere qualsiasi atto che possa rivelarsi ostativo di una piena funzionalità del sito produttivo, anche con riferimento al libero accesso di merci, macchinari e persone».

A questo si aggiunga l’investimento sul fronte delle politiche attive. Come si legge nel protocollo siglato, l’azienda «si impegna a fornire un programma di supporto al ricollocamento dei lavoratori sul territorio per una durata di 12 mesi, utile a creare nuova attrattività e competenze professionali e tecniche necessarie ai lavoratori per ricollocarsi nel mercato del lavoro, anche con riferimento ad eventuali subentranti nel sito produttivo di Sesto San Giovanni». Inoltre l’azienda «rinuncerà, nell’ambito del percorso identificato e dello spirito conciliativo perseguito dalle parti, a dar corso alle azioni giudiziarie contro gli occupanti e i sindacati coinvolti, per il risarcimento degli ingenti danni patiti nel corso dei 10 mesi di occupazione dello stabilimento come stimati dalla società».

Quanto al Comune di Sesto San Giovanni, viene confermato l’impegno per attrarre nuovi soggetti per ricollocare i lavoratori espulsi e reindustrializzare il sito, mentre la Regione Lombardia renderà disponibili strumenti per l’attrattività e le politiche attive del lavoro. Per Rosario Rappa, Alessandro Pagano e Roberta Turi della Fiom «questo protocollo d’intesa, votato all’unanimità dai lavoratori in assemblea permanente è un passo molto importante verso l’obiettivo della reindustrializzazione del sito di Sesto San Giovanni e la rioccupazione dei lavoratori».

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