Contrattazione

Agricoltura, ok alla piattaforma

di Francesco Prisco

Aumento retributivo del 4% per il biennio 2018/2019, attivare sezioni territoriali per la rete del lavoro agricolo di qualità, più regole per gli appalti, una spinta decisa sul welfare, rafforzamento di istituti come permessi e malattie, nonché introduzione di speciali tutele per le vittime della violenza di genere.

Queste le richieste che Fai, Flai e Uila hanno inserito nella piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale degli operatori agricoli e florovivaisti varata ieri mattina a Roma dall’attivo unitario delle tre sigle dell’agroindustria espressione di Cgil, Cisl e Uil cui hanno partecipato 150 delegati provenienti da ogni parte d’Italia. Si appresta insomma a entrare nel vivo il negoziato per il ccnl 2018-2021 dal quale dipendono le sorti di un milione di lavoratori: entro fine settembre il testo sarà inviato alle controparti Coldiretti, Confagricoltura e Cia con l’auspicio - da parte dei sindacati – di arrivare a una sottoscrizione entro dicembre, puntuali con la scadenza del testo in vigore.

Il contratto nazionale dell’agricoltura ha durata quadriennale e la contrattazione nazionale decide l’incremento salariale del primo biennio di vigenza (l’incremento dei successivi due anni lo stabilisce la contrattazione di secondo livello che, nel settore, è rappresentata dai contratti provinciali). Su questo versante, i sindacati chiedono un aumento del 4 per cento. Punto centrale della nuova piattaforma è la bilateralità: Fai, Flai e Uila da un lato fanno richiesta di un «monitoraggio della bilateralità territoriale», dall’altro in considerazione di quanto previsto dall’articolo 8 della Legge anti-caporalato (la 199 del 2016) c’è la richiesta dell’attivazione delle sezioni territoriali della Cabina di regia del lavoro agricolo di qualità e di convenzionare gli Enti bilaterali agricoli territoriali con la rete del lavoro agricolo di qualità. Sul versante appalti, si chiede «una formulazione contrattuale utile a scongiurare la dispersione delle professionalità esistenti nelle aziende, prevedendo, inoltre, una norma di salvaguardia occupazionale in caso di cambio di appalto».

E per i lavoratori che operano all’interno delle aziende appaltatrici si chiede che «vengano applicati il ccnl operai agricoli e florovivaisti e il cpl relativo alla provincia in cui si effettua il lavoro». Del tutto innovativa è l’introduzione di norme a tutela delle vittime di violenza di genere con il diritto di riassunzione per i successivi tre anni dal verificarsi dell’evento e l’inserimento in specifici percorsi di protezione. Per Stefano Mantegazza, segretario generale di Uila, «in questi anni, grazie ai provvedimenti legislativi di sostegno al settore agroalimentare, le aziende hanno ottenuto notevoli risparmi economici. La nostra richiesta salariale mette insieme sia il dato previsto di inflazione che quello relativo alla crescita del Pil e rappresenta una scommessa sullo sviluppo complessivo del settore». Per Luigi Sbarra, numero uno di Fai, la piattaforma rappresenta «un testo molto avanzato, che spinge sotto il profilo dello stimolo ai salari di produttività e del consolidamento della bilateralità. Si propone in particolare una tutela retributiva per i lavoratori con situazioni di malattia grave». Questa fase di contrattazione, secondo Giovanni Mininni di Flai, è comunque «caratterizzata da un elemento di criticità: i contratti provinciali sono scaduti da 21 mesi e ancora molti non sono stati rinnovati. Questa situazione potrebbe rendere più problematico il rinnovo del Ccnl».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©