Di Maio: subito il taglio Inail sul costo del lavoro
Il taglio delle tariffe Inail per abbassare il costo del lavoro sarà attuato subito, entro l’anno. Con una norma, da inserire in manovra, si individueranno le coperture (per il bilancio dello Stato); e a fine mese sarà firmato il decreto che recepisce la determinazione Inail con i nuovi tassi tariffari (per le imprese scatterà uno sconto di circa 1,7 miliardi l’anno).
È il principale impegno emerso dal tavolo Pmi coordinato ieri dal ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, con la presenza di 33 associazioni di imprese e professioni. Di Maio ha poi confermato che si sta studiando un emendamento alla manovra da inserire al Senato per innalzare la deducibilità dall’Irpef e dall’Ires dell’Imu sugli immobili strumentali. C’è probabilmente un problema di risorse ma l’obiettivo è arrivare dal 40 al 50%, «per poi arrivare alla fine del triennio ad eliminare del tutto l’Imu» su questo tipo di investimenti. Come emendamento al Senato potrebbe entrare anche una norma per facilitare, attraverso un meccanismo di anticipazione da parte della Cassa depositi e prestiti, «i crediti dovuti alle imprese per il 40-50% nel 2019». Aperture anche sul fronte reddito di cittadinanza, con un maggior coinvolgimento dei privati.
Ulteriori eventuali emendamenti, anche sulla base di richieste avanzate da singole associazioni, potrebbero maturare in questi giorni. I tempi per presentare modifiche al Senato sono però molto stretti. Maggiori margini darebbe il percorso parlamentare con il decreto semplificazioni che dovrebbe essere approvato oggi in consiglio dei ministri. Ad ogni modo tra domani e venerdì, dice Di Maio, dovrebbe tenersi sempre con le imprese un tavolo tecnico su possibili correttivi alla manovra. E, a seguire, «partiranno tavoli permanenti su sei tematiche: semplificazioni, fisco, innovazione, infrastrutture, welfare/formazione, export (ieri il nuovo dg Ice, Roberto Luongo, ha illustrato gli obiettivi del nuovo Piano made in Italy) .
Il tavolo, in modalità extralarge, ha visto Di Maio soprattutto ascoltare la posizione delle associazioni. E prendere «appunti», come aveva fatto l’altro vicepremier, Matteo Salvini, prendendolo in contropiede nel dialogo con le imprese. L’impressione prevalente tra chi era presente è che non ci siano margini per grandi interventi. Ma il metodo è stato apprezzato. Il ministro ha parlato di «un punto di partenza per un nuovo patto tra il governo e le imprese per rilanciare l’occupazione e lo sviluppo». Per il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, presente al tavolo insieme al direttore generale Marcella Panucci e al presidente della Piccola industria Carlo Robiglio, l’incontro è stato «il fischio di inizio» di una partita che si gioca nell’interesse dell’Italia. Si tratta di un «mood nuovo» nei confronti dei corpi intermedi come Confindustria, che ieri tra le altre cose ha posto all’attenzione la questione delle infrastrutture e del taglio al costo del lavoro.
Su quest’ultimo fronte, il primo impegno concreto, oltre alle micro misure già previste in manovra (bonus Sud, mini-Ires, sgravi giovani eccellenti), è il taglio delle tariffe Inail (vale a regime circa 600 milioni) atteso dalle imprese dagli anni 2000. Le nuove tariffe prevedono un abbattimento dei tassi medi, rispetto a quelli vigenti, del 32,72 per cento. L’operazione si accompagna con la conferma a regime della riduzione tariffaria da 1,2 miliardi prevista nel 2013.