Previdenza

Ape sociale, 40mila domande in lista d’attesa

di Fabio Venanzi

Entro il 15 ottobre prossimo l’Inps dovrà comunicare agli assicurati l’esito delle istruttorie delle domande di riconoscimento per l’accesso all’Ape sociale.

Le domande presentate nei termini (15 luglio scorso) sono state 39.777.

Chi non è riuscito a presentare la domanda entro il 15 luglio scorso, potrà presentarla entro il 30 novembre. Tuttavia l’accesso sarà consentito se residueranno risorse non assegnate durante la prima fase.

I requisiti sono la residenza in Italia e l’iscrizione all’Assicurazione generale obbligatoria dell’Inps.

Possono presentare domanda anche coloro che sono assicurati presso le forme sostitutive ed esclusive, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e agli iscritti alla gestione separata dell’Inps, che abbiano compiuto almeno 63 anni e si trovino in determinate condizioni sociali.

In particolare occorre trovarsi in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale e aver concluso da almeno tre mesi il godimento della prestazione per la disoccupazione. In alternativa, i lavoratori devono assistere da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità.

Il beneficio spetta anche ai componenti delle unioni civili tra persone dello stesso sesso mentre non spetta agli affini.

La terza categoria riguarda coloro che abbiano subito una riduzione della capacità lavorativa non inferiore al 74 per cento.

In questi tre casi l’anzianità contributiva richiesta è di almeno 30 anni, requisito elevato a 36 anni nel caso di lavoratori dipendenti che al momento della decorrenza dell’Ape abbiano svolto in Italia, da almeno sei anni, in via continuativa, una o più attività lavorative ritenute gravose.

Al momento della presentazione delle domande, i requisiti devono essere tutti posseduti. Possono essere valutati in via prospettica, e comunque entro l’anno di presentazione della domanda, i requisiti dei 63 anni, l’anzianità contributiva di 30/36 anni, i sei anni di svolgimento dell’attività gravosa e il trimestre di inoccupazione successivo alla conclusione della disoccupazione.

In caso contrario, la domanda dovrà essere proposta entro il 31 marzo 2018 e l’esito sarà reso noto entro il 30 giugno. L’Ape viene pagata per dodici mensilità l’anno, è soggetta a imposizione fiscale, non è rivalutabile né spettano gli assegni familiari, non può superare l’importo lordo mensile di 1.500 euro.

In presenza dei requisiti di legge, può essere corrisposta dal 1° maggio 2017 al fine di garantire il pieno rispetto del testo normativo. Tra le particolarità l’Inps ha precisato che l’Ape non spetta agli italiani che si iscrivono all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero).

Per i dipendenti del comparto Scuola, che hanno la finestra di uscita al 1° settembre di ogni anno, il Ministero competente sta valutando eventuali azioni da intraprendere per non vanificare il diritto di coloro che potrebbero accedere all’anticipo pensionistico.

Il pagamento cesserà al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, senza alcun adempimento posto in capo ai richiedenti.

L’Ape sociale non può essere concessa ai titolari di assegno ordinario di invalidità. Anche gli autonomi iscritti all’Inps che assistono e convivono con un familiare con handicap possono accedere all’Ape sociale, a prescindere dal fatto che il soggetto, in astratto, possa fruire dei permessi (legge 104/1992), né l’eventuale godimento da parte di altro familiare convivente dipendente dei relativi permessi, costituisce ostacolo al lavoratore autonomo per accedere al beneficio.

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